Negozi amici, Mercatini, ludoteche e cortili scolastici. Sono solo alcune delle azioni che si possono mettere in campo per rendere questa città più accessibile e accogliente per i più giovani, oltre naturalmente a una politica urbanistica adeguata. Tutto ciò presuppone grandi investimenti da parte dell’amministrazione, ma se si vuole dare valore all’infanzia e all’adolescenza è necessario dedicare fondi che permettano di realizzare luoghi e attività per loro, e cambiare così il volto della città
di Cristiana Costantini, consigliera di maggioranza del Quartiere Santo Stefano, coordinatrice commissione scuola
Sono molte e diverse le azioni che si possono mettere in campo per migliorare la vita dei bambini e delle bambine, e dei nostri giovani in città. Alcune sono già in via di attuazione, altre sono idee sulle quali si può progettare.
Penso per esempio alla Rete dei Negozi amici dei bambini e delle bambine, un progetto che partirà a breve nel Quartiere Santo Stefano con il sostegno del Comune, e che è stato promosso anche dalla Consulta Cinnica. Coinvolgerà cinque strade con esercizi commerciali che si trovano attorno a due poli scolastici. Questi negozi si rendono disponibili a dare alcuni servizi ai bambini, ai ragazzi e ai genitori con neonati, offrendo supporto in caso di bisogno. I negozianti che aderiscono apporranno una vetrofania per essere riconosciuti, e si potrà fare riferimento a questi negozi se si è in difficoltà e si vuole ricaricare il telefono, riempire la borraccia, aspettare qualcuno che non arriva, ripararsi in caso di pioggia. Allattare un bambino.
I negozi di vicinato sono presidi naturali, sono già sulla strada, sono aperti e presidiati. La città diventa così più amichevole, gentile, una sorta di “famiglia allargata”. Il progetto favorisce l’autonomia di bambini e ragazzi e fa vivere al meglio lo spazio pubblico. Si tratta di ripristinare quel contesto di vicinato che si è perso nel tempo, ma che invece può dare un nuovo volto alle nostre strade e più sicurezza a chi si muove in autonomia e alle famiglie che hanno bambini. Oltretutto, il progetto può essere replicato in tutta la città, poiché anche le associazioni di categoria lo hanno sostenuto e lo ritengono valido.
Si potrebbero introdurre in città anche i Mercatini dei bambini, luoghi dello scambio e dell’economia circolare. Molte città della regione li promuovono già da tempo.
La proposta riguarda la creazione di appuntamenti fissi in città, in luoghi prestabiliti e con un calendario definito. Il mercatino dei bambini può diventare un luogo dell’incontro, dello scambio, del riciclo. Un luogo dove i bambini sono i veri protagonisti poiché tutta la gestione della compra-vendita è lasciata alla loro iniziativa. I bambini hanno infatti grandi capacità organizzative e sanno gestire le vendite e gli scambi in modo competente, senza bisogno di aiuti o intermediari.
Come Quartiere Santo Stefano abbiamo elaborato un regolamento per consentire la realizzazione dei mercatini, pur non essendo ancora riusciti a dare vita a momenti a cadenza regolare. A livello Comunale però si potrebbero individuare aree e giornate prestabilite, e realizzare una rete di mercatini dei bambini a livello cittadino. Al momento, l’unico mercatino realizzato a cadenza regolare e con tanto di regolamento in tutto il centro storico è quello organizzato dall’associazione FreeMontagnola nel parco.
In tutti i quartieri dovrebbero esserci poi spazi dedicati a bambini e adolescenti, dove possano ritrovarsi e passare il tempo libero facendo attività e socializzando. Penso alle Ludoteche, sempre più rare in città, dove poter trovare giochi interessanti, stare in compagnia, passare il tempo libero giocando con amici e incontrandone di nuovi, soprattutto nei mesi invernali.
Così come è importante individuare luoghi che siano facilmente raggiungibili dai bambini, dalle bambine e dai ragazzi nel proprio quartiere di residenza, a piedi o in bici, nel rispetto del principio della Città dei 15 minuti: per spezzare l’isolamento e allontanarli dall’uso compulsivo e monopolizzante del cellulare. Ancora oggi, nonostante gli sforzi dell’amministrazione, la nostra città è ben lontana da quel modello. Dovremmo impegnarci tutti, come amministratori, affinché ci si possa avvicinare sempre più all’obiettivo.
Infine, abbiamo bisogno di attrezzare i cortili scolastici al meglio per il gioco durante il tempo scuola. I cortili sono al momento luoghi piuttosto poveri e con pochi arredi, spazi che andrebbero potenziati con attrezzature adatte per stare insieme, con panche e tavoli, con giochi naturali dove gli alunni possano sviluppare la creatività. ll tempo della ricreazione è un tempo importante, dove c’è crescita nell’incontro libero tra pari.
Questi spazi opportunamente riqualificati possono diventare nuovi spazi per la vita sociale oltre la scuola, sono spazi che si possono utilizzare e aprire durante il tempo extra scuola, allargando così lo spazio pubblico d’incontro a disposizione. I cortili sono numerosi e vicini alle abitazioni e si raggiungono facilmente a piedi.
Tutto ciò presuppone investimenti da parte dell’amministrazione, ma se si vuole dare valore all’infanzia e all’adolescenza è necessario dedicare fondi che permettano di realizzare i luoghi e le attività per loro, e cambiare così il volto della città.
Photo credits: FreeMontagnola
Impresa nobile ma pressoche’ disperata! Vent’anni fa’ ci provammo sollecitati da Tonucci ma solo in qualche caso ci riuscimmo; allora si opto’ per i Consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze
Vero, di ludoteche ne sono rimaste poche, per fortuna ci sono però le biblioteche! Non c’è solo l’”ammiraglia” Biblioteca SalaBorsa Ragazzi, con servizi e offerte a fasce di età specifiche da 0 a…99 anni, e ora anche il Sala Borsa Lab per i più appassionati tecnologici. Tutti i quartieri sono serviti da 14 biblioteche di informazione generale, che accolgono bambini e giovani con grande piacere, collezioni qualificate di libri e CD, servizi adeguati e creativi, proposte e gruppi di lettura, laboratori (tutte le info su https://www.bibliotechebologna.it/biblioteche). Si possono seguire anche sui social e sono tutte collegate anche nel https://pattoletturabo.comune.bologna.it/, che segnala anche le librerie amiche, luoghi di bookcrossing e bookstation (punti di servizio credibili e incredibili)