A quasi dieci anni dalla scomparsa, conviene cominciare a rileggere e a studiare il vasto lascito culturale dell’intellettuale alessandrino. Per apprezzare di nuovo la sua genialità, ancora tremendamente attuale
di Otello Ciavatti, Comitato Piazza Verdi
Umberto Eco ha detto di non studiare le sue opere prima di dieci anni dalla sua morte. La vastità dei suoi scritti e delle tematiche trattate è immensa: gli scritti di filosofia (Kant e l’ornitorinco), letteratura, arte, storia medioevale, attualità politica, fascismo, semiotica, i cinque grandi romanzi (da Il nome della rosa al Cimitero di Praga), i luoghi culturali che ha contribuito a far nascere, il gruppo 63, il Dams nel 1971, gli studi superiori di italianistica, i riferimenti culturali fondamentali come Antonio Banfi, Luigi Pareyson, Gramsci, Kant, Husserl.
Dato tutto ciò, forse conviene cominciare a rileggere o a studiare i materiali, preparando con cura la ricorrenza decennale. Del resto, essendo morto nel 2016 mancano solo tre anni alla ricorrenza.
Ho cominciato per tempo a leggere le opere di Eco, con grande entusiasmo e talora con difficoltà, specie quando affronta il rapporto fra Tommaso d’Aquino e Joyce attorno al tema della bellezza.
Eco lo incontravo ogni tanto. Era di casa in via Zamboni, alla libreria Feltrinelli, alle assemblee degli studenti, ai bar della zona universitaria, il Goliardo, il Piccolo, il bar del teatro. Gli stessi frequentati da Pascoli e Carducci o da Dino Campana.
Riscoprire Eco significa tuffarsi in un mare di cultura e memoria di una Bologna in via di estinzione.
Molto utile
Ricordo la frase di Umberto Eco. Forse andando un po’ fuori dalla linea generale, devo confessare che l’opera che ha lasciato il segno indelebile è il manuale di Semiotica. Se non ricordo male fu scritto nel 1975 e adottato anche dall’Indiana University. Il punto è che il testo fornisce uno strumento concettuale per decriptare i messaggi di ogni natura che riceviamo. Ricordando, come avverte Eco, che una della caratteristiche del segno è quella di essere in grado di veicolare la menzogna (!!)