Sondaggi Pd verso il 2024, quanti dubbi sulla qualità del campione

La recente evidenza data dalla stampa locale alla rilevazione del sentiment dei cittadini condotti dai Dem a livello regionale e provinciale in vista delle prossime elezioni amministrative ha suscitato un dibattito sui risultati esplicitati, ma la metodologia utilizzata presta il fianco a perplessità sostanziali, a partire dall’utilizzo dei social media

di Maurizio Morini, Innovation Manager ed esperto di ricerche di mercato


Le elezioni amministrative del 2024 si avvicinano e, come accade da qualche tempo, l’attenzione degli organi di stampa si concentra su eventuali sondaggi condotti per scrutare le preferenze dei cittadini.

Grande fibrillazione a livello regionale hanno suscitato recenti articoli di stampa al riguardo: varie testate locali hanno ripreso il tema dei sondaggi condotti per conto del Pd in numerosi comuni dell’Emilia-Romagna con la collaborazione di una società esterna. In particolare in provincia di Bologna ha avuto risalto, con ripetuti articoli, il caso del comune di Granarolo dell’Emilia, con valutazioni non particolarmente positive espresse da chi ha partecipato nei confronti del sindaco e dell’amministrazione in carica, fino a estendersi (sempre in maniera non particolarmente positiva) al sindaco della città metropolitana, di contrasto a un apprezzamento mostrato dai rispondenti nei confronti del governo nazionale.

Dubbi forti sulla qualità del campione emergono intanto proprio considerando il risultato sopra citato, considerando che Granarolo da sempre è uno dei comuni dove la sinistra e il centrosinistra ottengono maggiori consensi. So che questa è una supposizione personale ma il flusso nel tempo ha un senso anche per noi ricercatori.

In primis va evidenziato che gli stessi estensori dell’indagine (per come la stampa riporta i risultati) indicano come “non rappresentativo in termini probabilistici” (Il Resto del Carlino edizione Bologna, del 17 agosto scorso, l’espressione è leggermente diversa ma il senso è quello) il risultato ottenuto.

Infatti in lavori di questo tipo è essenziale valutare attentamente la metodologia utilizzata per selezionare il campione e raccogliere i dati, poiché questa fase critica può influenzare notevolmente l’affidabilità dei risultati ottenuti.

In primo luogo, emerge una questione rilevante riguardo all’utilizzo dei social media per la promozione dei sondaggi politici. L’uso di post sponsorizzati in genere può risultare problematico e quindi non indicato in casi come questi, poiché non rappresenta un metodo equanime per coinvolgere cittadini di tutte le età e fasce sociali. Questo approccio potrebbe risultare discriminatorio, favorendo una determinata categoria di individui e distorcendo i risultati in base alle abitudini di utilizzo dei social media.

Inoltre, va considerato che le domande poste nei sondaggi devono riflettere le reali attività e preoccupazioni dei cittadini. Porre domande uniformi a tutte le categorie di età potrebbe non cogliere appieno le esigenze specifiche di ognuna di esse. Ad esempio, chiedere a un giovane della politica di assistenza agli anziani potrebbe non generare risposte informate se non ha esperienze dirette in famiglia. Ecco perché è cruciale personalizzare le domande (o strutturare il flusso tecnico del questionario, cosa non vera in questo caso avendo testato lo stesso questionario) in base alle esperienze e alle preoccupazioni delle diverse fasce di età.

Tuttavia, la sfida sempre significativa nell’esecuzione dei sondaggi è la necessità di raggiungere una rappresentatività statistica adeguata. Senza un campione rappresentativo, i risultati dei sondaggi potrebbero essere distorti e non rappresentativi delle reali opinioni dei cittadini. Raggiungere la significatività statistica è fondamentale per garantire che i risultati riflettano accuratamente il panorama generale delle preferenze.

Infine, un’indicazione per i fruitori dei sondaggi: va sottolineato che l’utilizzo di dati errati è più dannoso di non considerare i dati affatto. Anche se i dati potrebbero sembrare supportare una determinata tendenza, se non sono accurati o rappresentativi, le decisioni prese basandosi su di essi potrebbero essere fuorvianti e dannose. Pertanto, è senz’altro più indicato condurre iniziative di valutazione del sentiment dei cittadini con metodi più strutturati e affidabili, incrociando indagini quantitative con metodi qualitativi, compresi quelli più coinvolgenti specificamente per i cittadini.

In conclusione, confermo che i sondaggi sui cittadini dei Comuni bolognesi e regionali in vista delle elezioni amministrative del 2024 possono svolgere un ruolo rilevante nel delineare le preferenze degli stessi e le attività politiche conseguenti. La metodologia utilizzata per condurre questi sondaggi è di fondamentale importanza, poiché può influenzare la rappresentatività dei dati e la validità dei risultati ottenuti. Evitare l’uso di metodi tecnicamente discriminatori, personalizzare le domande in base alle diverse fasce di età, garantire una rappresentatività statistica adeguata e utilizzare metodi misti con supporti qualitativi sono elementi chiave per ottenere risultati affidabili e informativi da cui possono derivare scelte fondamentali per le comunità coinvolte.


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