Il 2 agosto di Luca Barbarossa

Il cantautore ha pubblicato sui social un post che vale la pena di leggere per fugare i dubbi che la strage sia un episodio locale destinato a essere dimenticato

di Aldo Balzanelli, condirettore cB


Ogni tanto, quando penso a qualche iniziativa per coltivare la memoria del 2 agosto, mi sorge il dubbio che, a distanza di tanto tempo, si tratti di un fatto tutto sommato locale, al quale sono interessate soprattutto le persone di una certa età, quelle che hanno vissuto quel periodo. A fugare questo dubbio però arrivano spesso pensieri, riflessioni di persone che non ti aspetti. Una di queste, che merita di essere letta, viene da un cantautore italiano, Luca Barbarossa, che su Facebook ha postato il testo che trovare qui sotto.

Mia nonna, alla fine di ogni buon proposito tipo “ci vediamo domani”, aggiungeva “se Dio vuole”. Era un modo per sottolineare che non tutto dipende dalla nostra volontà, che esiste una forza superiore che potrebbe interferire coi nostri piani. Andava tutti i giorni in chiesa mia nonna ed era cresciuta in un collegio di suore. Il 2 agosto del 1980 ero in treno, per fortuna non sulla tratta che passava dalla stazione di Bologna. Partivo per il servizio militare e non certo per mia volontà. Arrivato in caserma ad Ascoli Piceno appresi della carneficina in cui persero la vita 85 innocenti. Licio Gelli aveva ordinato e finanziato a suon di milioni di dollari quella maledetta strage, assoldando un manipolo di terroristi neri interessati più al bottino che non ai loro perversi ideali. Parteciparono alla progettazione dell’attentato e ai relativi depistaggi che ne seguirono, altissimi dirigenti e “servitori dello Stato”, tutti appartenenti alla Loggia P2 e agli ordini di Gelli. Possiamo anche impazzire nel chiederci quale fosse lo scopo di quel massacro, ne sono state fatte tante di ipotesi. Una cosa però è certa, in quegli anni la P2 si era sostituita allo Stato e agiva per destabilizzare ed indirizzare ogni scelta politica nel nostro Paese. A qualsiasi prezzo. Chi c’era dietro? Da dove veniva quel fiume di denaro? Perché nessuno si oppose a quello ed altri scempi? Non mi avventuro più di tanto come del resto non sono riusciti a fare moltissimi esperti molto più accreditati di me. Una cosa però la posso dire, mia nonna si sbagliava, in quel periodo quando si usciva di casa dicendo ci vediamo stasera o domani, avrebbe dovuto rispondere “se Licio Gelli vuole”. Compiti per casa per i più giovani: divertitevi a vedere chi faceva parte della Loggia massonica P2.


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