Pamela Malvina Noutcho Sawa è campionessa italiana dei pesi leggeri

È la prima atleta bolognese nella storia a raggiungere questo straordinario risultato

di Valerio Lo Muzio, Ufficio Stampa Bolognina Boxe


Pamela Malvina Noutcho Sawa, pugile dell’Asd Bolognina Boxe, è la campionessa italiana dei pesi leggeri professionisti. L’atleta trentunenne, nata in Camerun ma da poco più di un anno cittadina italiana, alza la cintura al cielo nel palazzetto dello sport di Casoria, diventando la prima pugile bolognese a laurearsi campionessa d’Italia.

Dieci round serratissimi, dove Pamela Malvina è riuscita a dirigere il match, fin dall’inizio, costringendo più volte la marchigiana Nadia Flalhi, molto più mobile e longilinea, a chiudersi alle corde. Un match di intelligenza tattica, magistralmente preparato dal tecnico Alessandro Danè, coadiuvato all’angolo rosso dal suo secondo Davide Traini e dal preparatore atletico Elvis Acunzo. Uno staff che da mesi prepara l’atleta infermiera a questo incontro, tra mille difficoltà, tra cui una chiusura forzata, giusto un anno fa, della palestra popolare Bolognina Boxe, per problemi strutturali.

Pamela Malvina e il suo entourage però non si sono lasciati certo scoraggiare, hanno stretto i denti e continuato ad allenarsi, prima nei parchi pubblici e poi nella nuova palestra in via Maserati. Così, dopo appena 6 incontri tra i professionisti, Pamela Malvina, seguita dal promoter Mario Loreni della Promo Boxe Italia, si laurea campionessa italiana, questa volta dei professionisti, avendo già conquistato un titolo italiano nel 2020 ad Avellino, vincendo i campionati dilettantistici nella categoria 64 kg.

È raggiante Pamela Noutcho Sawa: «Sono incredula, ho qui con me la cintura e non riesco a credere che sia vera, la notte prima del match ho sognato di vincere, poi mi sono svegliata e delusa mi sono accorta che era tutto un sogno, che dovevo ancora salire sul ring e conquistare il titolo. È stato un match durissimo, contro una grande avversaria, credo che abbiamo dato vita a un grande spettacolo che possa far del bene al movimento pugilistico, ora non vedo l’ora di festeggiare e godermi almeno una settimana di riposo. Questa non è solo la mia vittoria, non sono solo io campionessa italiana, è stata la vittoria di un gruppo, di una grande famiglia, non posso che essere grata e ringraziare personalmente tutte le persone che in questi mesi hanno quasi annullato la loro vita per essermi affianco: in primis il mio allenatore Alessandro Danè e il preparatore atletico Elvis Acunzo, a Ferragosto erano affianco a me a sudare in una palestra vuota, rinunciando alle loro vacanze per sostenermi. Devo ringraziare Franco Palmieri per la sua vicinanza e i suoi preziosi consigli, tutta la Bolognina Boxe, che mi ha fatto sentire costantemente il suo supporto e soprattutto voglio ringraziare l’Ausl di Bologna e i miei colleghi del Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, i quali sono sempre stati disponibili a cambiare i loro turni per permettermi di allenarmi. A chi dedico questa vittoria? La voglio dedicare alla Città di Bologna tutta, in particolare alla Bolognina, quartiere troppo spesso vituperato e salito all’onore delle cronache cittadine, che mi ha accolta e mi ha donato quotidianamente il suo affetto, mentre mi allenavo in questi mesi la gente mi fermava e mi spronava ad andare avanti, a vincere per loro. Ieri prima del match, mi hanno mostrato una foto, proveniva dall’occupazione di via Corticella, dove avevano allestito un maxischermo per sostenermi e tifare per me, quella foto mi ha resa piena di orgoglio e emozionata tantissimo. Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia, a mia mamma che mi ha seguito dalla Tv, a mia zia venuta a Casoria da Torino e a mio papà che è venuto da Perugia, per la prima volta a vedere un mio match».

Emozionato il tecnico Alessandro Danè: «Questa vittoria premia i tanti sacrifici fatti in questi anni, abbiamo fatto un lavoro pazzesco, il maestro Elvis Acunzo è riuscito a preparare atleticamente Pamela alla perfezione, io invece mi sono dedicato alla parte tecnica e alla tattica del match. Sapevo che tipo di incontro sarebbe stato, era fondamentale per Pamela tenere alto il ritmo e pressare continuamente l’avversaria, sapevamo che solo così sarebbe arrivata alla vittoria. Voglio dedicare questo titolo alla palestra della Bolognina Boxe, abbiamo mostrato a tutti che lo sport popolare può essere fatto in modo professionale, con strutture di alto livello e soprattutto può portare a risultati sportivi prestigiosi. Mi vengono in mente tutti i sacrifici fatti in questi anni, le mille difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, tra cui la chiusura della nostra palestra, la difficoltà a trovare una nuova sede e a sostenere economicamente l’affitto della stessa, oltre ai lavori di rifacimento per rendere la palestra accogliente. Tutti questi sacrifici in una giornata come quella di ieri vengono ripagati, credo che questa sia la vittoria di un modello sportivo al quale ho sempre creduto perché la vittoria di Pamela è sicuramente il trionfo dello sport popolare, di un’idea di sport accogliente e inclusivo, accessibile a tutte e a tutti».


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