Questo weekend, dal 15 al 17 settembre, negli spazi del Centro di documentazione delle donne, in pieno centro storico, l’occasione per conoscere piccole case editrici indipendenti
di Andrea Femia, consulente digitale cB
È difficile non rimanere attratti e incuriositi dalla locandina della nuova edizione di Flush, il festival dell’editoria femminista che si terrà a Bologna questo weekend, dal 15 al 17 settembre, negli spazi del Centro di documentazione delle donne, in pieno centro storico.
Il festival è pensato per essere un punto di incontro tra editrici, librerie, bibliotecarie, insegnanti, ricercatrici, visionarie e divulgatrici editoriali ed è l’occasione per il pubblico di conoscere delle piccole case editrici con un catalogo esclusivamente dedicato al pensiero femminista.
Uno dei principi che regola l’urgenza dell’iniziativa, ideata dall’associazione Orlando, è quello di una corposa ed evidente asimmetria nella distribuzione dei ruoli nel mondo dell’editoria, e a un occhio neanche particolarmente attento risulterà ovvio che questa cosa si riversa anche sul modo in cui vengono distribuiti i pesi sulla bilancia dei premi dedicati alle attività di scrittori e scrittrici, con i primi nettamente favoriti rispetto alle seconde. Il premio, per sua conseguenza, non va a intaccare soltanto il modo in cui il libro viene riconosciuto dal lettore, ma produce una serie di effetti a catena che vanno dalla visibilità dell’opera alla capacità degli autori e delle autrici di imporsi sui palcoscenici.
Questi dati, ancora così evidentemente sproporzionati ed evidentemente ancorati a un mondo che non riesce a muoversi in avanti quanto dovrebbe, hanno ispirato il meccanismo che dà corpo a Flush, che prova a rimuovere questi ostacoli culturali dando vita alla creazione di un nuovo pubblico di giovani lettrici, creator digitali e book influencer interessate a conoscere le risorse creative e i progetti che investono su una partecipazione equa e inclusiva delle soggettività sotto rappresentate.
Il festival offrirà la possibilità di incontrare le autrici, ma anche di veri e propri workshop dedicati al mondo delle tecnologie più in voga per la produzione di contenuti, lasciando ovviamente spazio a conferenze, letture e, soprattutto, dello spazio fieristico dedicato a venti espositrici selezionate nel circuito dell’editoria indipendente femminista.
Il programma di Flush potete trovarlo sul loro sito ufficiale (qui).