Nelle sale di Via Saragozza, 28 è possibile ammirare una selezione di 90 scatti del fotografo di moda, noto in tutto il mondo per i suoi lavori eleganti e ricercati. Timeless Time è il titolo della rassegna che ospita la raccolta di fotografie, tutte scattate in un arco di vent’anni (dal 2001 al 2021) e in un bianco e nero che contribuisce, grazie a sapienti giochi di chiaroscuro, a delineare e a definire le emozioni e le storie che si celano dietro ai soggetti ritratti
di Sara Cosimini, storica dell’Arte
I protagonisti delle storie narrate da Peters non sono di certo scelti casualmente: noto per essere il fotografo delle star di Hollywood, i suoi scatti ritraggono, tra gli altri, divi del calibro di Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Angelina Jolie, Amanda Seyfried, John Malkovich, Courtney Love e Charlize Theron. A prescindere dalla scelta dei soggetti, che sicuramente non faticherebbero da soli a brillare, la protagonista assoluta è la luce, come afferma anche lo stesso artista. Attraverso giochi di contrasti e sovrapposizioni, valorizzati dall’uso del bianco e nero, le fotografie di Peters non sono semplici ritratti ma delle narrazioni fuori dal tempo e dallo spazio; per l’appunto, timeless.

L’utilizzo scultoreo e plastico della luce contribuisce alla creazione dell’aura sognante che ammanta i soggetti ritratti, rendendoli dei moderni Dei dell’Olimpo agli occhi di chi guarda. Contemporaneamente, le fotografie di Peters ritraggono le stelle del cinema, spesso considerate inarrivabili, completamente decontestualizzate: non ci sono red carpet, set cinematografici o sfondi di costose mete vacanziere, ma semplicemente loro, ritratti come persone “normali”, con un focus particolare sulle loro peculiarità e fragilità. L’umanizzazione delle star e la verosimiglianza con la realtà (che accomuna le fotografie di Peters al filone cinematografico neorealista italiano del dopoguerra e strizza l’occhio alla lezione di Pasolini) sono fattori che contribuiscono a rendere la narrazione più comprensibile e vicina agli spettatori.

Grazie a questi ritratti intimi e sinceri, è meno difficile immedesimarsi e instaurare una maggiore empatia con i divi del cinema. Le fotografie dell’artista sono realizzate utilizzando una tecnica di stratificazione molto ricercata: ogni particolare che compone l’immagine resta nitido e separato dagli altri elementi, ai quali si sovrappone ma non si mescola. Il risultato è un’immagine composta da molti caratteri singoli che, intersecandosi e dialogando tra loro, creano una narrazione su più livelli.

Le fotografie di Peters non sono semplici scatti, ma vere e proprie storie, esattamente come le immagini che compongono la pellicola di un film. Sebbene esteticamente le fotografie si avvicinino alla poetica del Neorealismo di matrice italiana, i soggetti ritratti sono avvolti in un’atmosfera sognante e onirica, che contribuisce a decontestualizzare i protagonisti come celebrities e trasportarli in un’altra dimensione, senza limiti spaziali e temporali. A proposito della produzione di Peters, non si può non citare anche il talento degli attori e dei modelli ritratti, ai quali è stata lanciata la sfida di comunicare solo attraverso lo sguardo, dando vita a una serie di espressioni che lasciano trapelare le emozioni più disparate: gioia, tristezza, paura, tenerezza, sollievo, angoscia e malinconia. La sfida di Peters è quella di portare l’osservatore al di là del divo di Hollywood, accompagnandolo in una dimensione dove esistono solo le emozioni più pure, che diventano più importanti anche del soggetto ritratto. La spiccata sensibilità del fotografo è in grado, inoltre, di cogliere il lato più intimo e affascinante dei protagonisti: Charlize Theron somiglia a una dea greca dalla bellezza elegante e scultorea; Laetitia Casta, seduta su un letto con un lenzuolo che le cinge il viso e le spalle, perde qualsiasi accezione erotica per elevarsi al rango di una Madonna tutta contemporanea; il volto di Amanda Seyfried, ritratto in uno specchio frammentato, sembra quasi voler essere una trasposizione della sua tormentata parte più nascosta; un’affascinante e virile Vincent Cassel è colto mentre si rade la barba allo specchio.

Molto emozionanti sono anche i ritratti dove compare Monica Bellucci, legata all’artista da una profonda amicizia, immortalata in alcuni casi incinta o con la figlia appena nata stretta tra le braccia, citazione elegante delle più tenere Maternità con Bambino.

Vincent Peters nasce a Brema, in Germania, nel 1969 e ad appena vent’anni si trasferisce a New York per lavorare come assistente in uno studio fotografico. La sua carriera decolla quando, al rientro in Europa, viene notato da Giovanni Testino, fratello del celebre fotografo di moda Mario Testino, che gli offre un lavoro nella sua agenzia. Ben presto Peters si ritrova catapultato nel mondo della Fashion Photography, firmando campagne pubblicitarie per le case di moda più ricercate e famose al mondo, come Armani, Louis Vuitton, Adidas, Hermes e Miu Miu.

Sono moltissime le star della musica e del cinema che scelgono di farsi ritrarre da Peters e altrettanto numerose le riviste con le quali collabora nel corso della sua brillante carriera: Vogue, Numero, Arena, GQ, Dazed & Confused, Ten e The Face, solo per citarne alcune.
Le sue fotografie sono state esposte in gallerie internazionali, tra cui Camera Work a Berlino, Fotografiska a Stoccolma e il rinomato Art Basel a Basilea. La mostra Timeless Time è organizzata e prodotta da Arthemisia in collaborazione con Nobile Agency ed è visitabile fino al 1 di ottobre 2023.
L’articolo è stato realizzato per la rivista di CUBo – Circolo Università di Bologna, diretta da Massimiliano Cordeddu. In copertina: Monica Bellucci in versione intima ritratta da Vincent Peters nei leggendari ‘studios’