Cantiere 30logna – Una città a misura di persone

Dopo mesi di dibattito e polemiche sul provvedimento della “Città 30” voluto dall’amministrazione, Cantiere Bologna ha voluto chiedere un contributo di idee e proposte a ciascuna delle realtà associative e informali che sostengono la campagna 30logna, che da anni si batte per promuovere una cultura della mobilità e dell’urbanistica rispettosa dell’ambiente, a misura di bambini e accessibile a tutti. Ne è nata una rubrica, “Cantiere 3ologna”, con cui speriamo di dare voce anche a quelli – e non son pochi – che pensano che una Bologna più vivibile non sia un’utopia, ma una possibilità concreta

di Coordinamento Consulta Cinnica


Quando si parla di Città a 30 km orari si pensa al limite della velocità, che sicuramente è necessario contenere per garantire la sicurezza stradale di tuttə ed evitare gli incidenti mortali che purtroppo si verificano proprio con le velocità più elevate. Ma non dimentichiamo che Bologna 30 è anche un progetto che deve mettere al centro della pianificazione urbanistica cittadina le esigenze, il benessere e la qualità della vita delle persone.

Consulta Cinnica è un gruppo di persone e associazioni, che hanno a cuore i bisogni e i diritti dei bambini e delle bambine e sono convinte che una città a misura di bambinə e adolescentə sia una città più vivibile e più bella per tuttə.

Cinnica è una rete tra realtà diverse, unite dall’intento di porre i diritti di infanzia e adolescenza al centro delle politiche della città, e a tal fine chiede all’amministrazione comunale di collaborare e interagire su azioni comuni.

Abbiamo un “manifesto” di programma a cui è possibile aderire e a partire da questo facciamo proposte e attività per realizzare  una città dove bambinə e adolescentə possano incontrarsi, giocare e muoversi in autonomia.

Una città più verde, accessibile e accogliente, dove le persone abbiano la precedenza sul traffico. Una città che promuova il benessere, la libertà di movimento e la partecipazione di bambinə e ragazzə nelle scelte che li riguardano.

Per questi motivi siamo tanto interessatə al tema dello spazio pubblico, a una concezione diversa del suo uso e alla realizzazione effettiva di ambienti urbani più vivibili, sicuri, accessibili e sostenibili, in cui le persone si sentano protagoniste dell’ambiente costruito e lo possano vivere in sicurezza.

Per questo aderiamo al progetto Città 30, che ci parla di una “città a misura di persone” dove l’idea è che ognuno possa trovare la propria appartenenza e non sia costretto ad abitare un luogo dove troppo spesso deve adeguare tempi, bisogni e aspettative alle necessità del traffico veicolare.

Due sono, per noi, i principi irrinunciabili: l’idea di vivere in luoghi consoni alle esigenze umane e l’idea che la sicurezza stradale sia un diritto di tuttə a tutte le età.

La sicurezza stradale non è solo fatta di regole e segnali, ma è un impegno verso il rispetto reciproco, un progetto educativo di attenzione all’altro, un bagaglio culturale fatto di competenze da apprendere. Garantire un attraversamento sicuro e promuovere spazi accessibili è un obiettivo politico per creare un ambiente in cui tuttə  possono condividere le strade in armonia, e dove il benessere di ciascuno è una priorità. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di innovare, implementare ed estendere l’educazione stradale nelle scuole, facendone un’educazione alla mobilità sostenibile, rendendola davvero uno strumento efficace.

Inoltre, l’obiettivo di creare una città a misura di persone mette in primo piano le esigenze umane, perché si costruisce davvero un’atmosfera di connessione sociale e di benessere individuale creando spazi verdi, percorsi sostenibili e luoghi di incontro per cittadinə. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di creare spazi e momenti nella realtà urbana per incontrarsi e per giocare liberamente. Molte cose sono state fatte ma è necessario procedere più radicalmente nel cambiamento culturale e nelle opere della città.

Ci sono già tanti spazi disponibili e inutilizzati, piccoli e grandi e che potremmo mettere a disposizione di nostrə giovanə cittadinə attrezzandoli con arredi leggeri (un tavolo da ping pong? un gioco pitturato a terra?) dove bambinə e adolescentə possano ritrovarsi in sicurezza e autonomia.

C’è l’assoluta e irrimandabile necessità di costruire attorno alle scuole “Percorsi Sicuri” a piedi e in bici, perché tutta la mobilità che ruota attorno alla vita scolastica sia vivibile e sicura. Così come c’è necessità di continuare e ampliare il progetto delle “Piazze Scolastiche”, cioè spazi messi in sicurezza dove bambinə e ragazzə possano ritrovarsi prima dell’entrata e all’uscita da scuola, senza la paura di essere investiti. È necessario dotare di piazza scolastica tutte le scuole che ne sono sprovviste e prevedere l’impegno della manutenzione e della gestione (comprensivo di vigilanza, anche elettronica, sugli accessi) perché sono pezzi di città e vanno trovate soluzioni definitive. E questi stessi spazi, l’abbiamo già visto dove ci sono, si rendono fruibili a tante altre persone, anziane e non, per godere la città.

Questo per noi rappresenta il progetto  “Bologna Città 30” e questo ci aspettiamo di veder realizzato con il percorso che si è avviato ora.

Perché, quando parliamo di una città a misura di persone, pensiamo a una architettura per il benessere umano. Un processo da realizzare insieme, dove ognuno di noi ha una precisa responsabilità nel costruire il proprio pezzo, e lo può fare in base al ruolo che ricopre, sia esso politico, tecnico, educativo, ecc. Ma soprattutto, come cittadino/a di questa nostra comunità.


Un pensiero riguardo “Cantiere 30logna – Una città a misura di persone

  1. Senza voler offendere nessuno (e davvero non voglio), sono abbastanza sconcertato. Questo articolo, farcito di concetti “triti e ritriti”, stanchi, privi di qualsiasi appeal, di assiomi indimostrati e di insopportabili schwa (ə), in cui la parola “sicurezza” (il grimaldello con cui vengono scassinate tutte le porte) è ripetuta 6 volte e l’aggettivo sicuro 3, è il paradigma della vista sfuocata della “politica” dei nostri tempi. Intenta a curare le rifiniture di una società di cui si sgretolano le fondamenta. La città30 è un progetto arrogante di peggioramento drastico della vita di tutti coloro che usano (per lo più per necessità) l’automobile a cui non viene offerto alcun servizio alternativo efficiente (banalmente perché non ci sono soldi e come dimostrano gli ultimi disastri -Civis e People Mover- nemmeno le competenze tecniche). È un progetto che nasce ipocritamente in una delle regioni col maggior consumo di suolo del Paese.
    È un progetto fondato sull’idea sballata che i bambini non giochino insieme perché non hanno spazi dove farlo e a causa delle auto. Invece è perché i bambini sono pochi, con gli occhi puntati sui loro cellulari, assorbiti dalle mille attività pomeridiane e, soprattutto, afflitti dalle mille paranoie dei genitori che non li lascerebbero andare a giocare soli nemmeno nel Giardino sell’Eden.

Rispondi