Sabotate con grazia…

L’invasione (innocua) di Cheap al MAMbo. Dal 6 ottobre al 17 dicembre, gli spazi del museo di Via Don Minzoni vengono invasi dalle opere di Cheap, il collettivo che da ormai diversi anni “infesta” le strade del capoluogo emiliano, con progetti di arte pubblica su poster. “Sabotate con grazia” nasce per celebrare un importante traguardo: l’anniversario decennale del collettivo come strumento di pratica artistica trasformativa all’insegna del sabotaggio

di Sara Cosimini, storica dell’Arte


Così, il MAMbo diventa il contenitore perfetto del messaggio rivoluzionario che da sempre caratterizza Cheap, accogliendo installazioni di lavori già pubblicati, riproduzioni fotografiche in formato inedito che documentano le azioni realizzate sui muri in strada, riedizioni di poster in formati atipici e progetti site-specific.

Il progetto artistico irrompe sia negli spazi espositivi del museo che in quelli non espositivi; le pareti dei bagni pubblici, avvolte in una fine carta dorata destinata inesorabilmente a logorarsi (la carta che avvolge le pareti è quella delle coperte termiche ed è una citazione di altre installazioni realizzate dal collettivo, come quella del gennaio 2020 nel contesto di ArteFiera), diventano anch’esse portatrici del messaggio rivoluzionario, perfettamente in linea con l’anima ribelle del collettivo.

In accordo con Cheap, l’evento non viene definito ‘mostra’ ma piuttosto ‘infestazione’: questo per sottolineare la radice libera e la volontà di restare fuori dagli schemi, seguendo alcune suggestioni degli artisti che collaborano con loro. Molto spesso infatti, il collettivo viene da loro descritto e percepito come un virus, in grado di mutare e di adattarsi all’ambiente in cui vive. Ovviamente, in tempi post-Covid, questa similitudine appare più sinistra; tuttavia, l’intenzione è quella di essere positivamente infestanti, come infestanti sono le piante selvatiche quando si riappropriano del paesaggio urbano loro sottratto, nascendo e crescendo negli anfratti più inospitali e meno probabili.

Cheap è un progetto di public art che nasce nel 2013 grazie alla ferma volontà di sei donne che desiderano indagare e denunciare alcuni aspetti della società odierna. Da anni i manifesti di Cheap, con i loro messaggi più o meno espliciti, accompagnano e sorprendono i passanti per le vie di Bologna, strappando talvolta un sorriso e invitando lo spettatore a fermarsi, anche solo per un momento, a riflettere su alcune tematiche. Gli argomenti che vengono affrontati sono molto seri e delicati: vanno dalla denuncia del patriarcato al femminismo attivista, dalla delicata appropriazione dello spazio da parte delle cosiddette minoranze, all’orgoglio della comunità Lgbtqia+, fino ad arrivare alla contestazione ambientale volta a sensibilizzare il pubblico sui risvolti del cambiamento climatico. Tutto ciò utilizzando come unico supporto un materiale molto effimero: la carta.

Data la sua natura camaleontica e mai uguale a sé stessa, Cheap nasce come un festival di arte pubblica ma durante gli anni muta e diventa altro, giungendo alla forma di collettivo che, tra le altre cose, sonda e tenta di scardinare alcuni fondamenti della pratica curatoriale contemporanea. “Sabotate con grazia” è un tentativo di ribaltare la convinzione, più o meno condivisa, che le opere pubbliche non possano e non debbano trovare spazio nelle sale di un museo. Il progetto invita a una riflessione profonda sul tema degli spazi pubblici e sulla loro fruizione da parte del visitatore. Seguendo la vocazione dell’arte di strada, che ha come fondamento l’essere alla portata di tutti, il progetto al MAMbo è ad accesso libero e gratuito.

Oltre a essere un’ottima occasione per osservare ancora una volta i poster già contemplati sui muri di Bologna e riflettere sulle tematiche che essi propongono, “Sabotate con grazia” propone un public program di tre incontri: nel primo, svoltosi il 21 ottobre con la presenza della photo editor Maysa Moroni, ha visto la presentazione del nuovo libro del collettivo “Disobbedite con generosità”, il cui titolo riprende uno dei poster più iconici di Cheap; il 16 novembre il dibattito si aprirà invece sulla pubblicazione di “Civitonia” alla presenza di Vanni Attili e Silvia Calderoni, gli ideatori e i curatori del progetto che dà vita al libro; infine, il 14 dicembre, in chiusura, è prevista la presentazione al pubblico di un contro manifesto sull’arte pubblica, realizzato dal collettivo insieme alla docente e critica d’arte Fabiola Naldi.

L’articolo è stato realizzato per la rivista di CUBo – Circolo Università di Bologna, diretta da Massimiliano Cordeddu. In copertina: Cheap Festival 2023, Bologna (credits: Margherita Caprilli e Max Cavallari)


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