In questo momento di profonda trasformazione con la graduale realizzazione degli interventi per Bologna Città 30 è indispensabile ripensare gli spazi urbani partendo proprio dalle bambine e dai bambini che “vivono” le sue strade, affinché anche loro possano sentirsi protagonisti e parte attiva della nostra comunità cittadina
di Cosmo Damiano Modugno, presidente del Consiglio d’Istituto dell’IC18
Stiamo verificando con sempre maggiore gravità l’isolamento giovanile e una coesione sociale sempre più debole. I giovani sono al centro dell’agenda politica e sociale solo quando occorre evidenziarne il disagio, se non la pericolosità, con le istituzioni governative impegnate prevalentemente, se non esclusivamente, a intervenire con provvedimenti e norme repressive.
E proprio per rispondere a questo disagio, è necessario partire dalla scuola, potenziare i programmi di prevenzione, costruire attorno alle sue mura, attorno a noi, nella vita di tutti i giorni, un clima, una comunità educante dove i rapporti personali siano improntati al rispetto, al dialogo e alla collaborazione.
Come genitori del’IC18 riteniamo che sia urgente lavorare e investire nel benessere delle giovani generazioni per coltivare lo sviluppo e la crescita del nostro Paese. Occorre che la politica e la società civile riconoscano che la scuola è terra e noi siamo seme, che la terra è fertile, e se la curiamo e la valorizziamo, noi cresciamo bene, insieme, e nessuno si perde.
È importante prendersi cura di una scuola capace di ascoltare e comprendere le difficoltà nel momento in cui si manifestano, con la quale e nella quale costruire una comunità capace di confrontarsi e riflettere, fermarsi ad ascoltare e ascoltarsi. In un mondo in cui le aggregazioni si riducono a piazze virtuali, è fondamentale ampliare gli spazi reali destinati ai bambini, spazi per la socializzazione e il gioco, dove crescono le probabilità di stringere legami e dove si impara a farlo.
Nasce proprio da queste considerazioni la nostra richiesta all’amministrazione comunale di “trasformare” la strada antistante la primaria De Amicis, in via Galliera, in una Piazza Scolastica, con l’obiettivo di aumentarne la vivibilità, proseguendo e accrescendo quel percorso di ascolto e condivisione che è stato sperimentato in altre parti della nostra città.
Chiediamo che questo pezzo di strada, nel quale attendiamo quotidianamente l’ingresso e l’uscita delle nostre figlie e dei nostri figli, spazio immediatamente adiacente lo storico edificio costruito nel 1898, nei pressi della stazione ferroviaria e dell’autostazione, possa essere interessato da un processo condiviso di trasformazione e progettazione urbana per “costruire” un luogo a misura di bambina e bambino, dove le nostre figlie e i nostri figli, con le rispettive famiglie, possano vivere a pieno diritto il loro tempo libero e dove poter far crescere quel senso di comunità che la scuola incentiva e di cui sentiamo l’esigenza. Una strada che attualmente, pur essendo pedonale, è molto pericolosa perché non solo è utilizzata per il parcheggio dei motocicli, ma vede anche il transito di mezzi pubblici e privati fra i bambini e le famiglie in attesa all’ingresso e all’uscita da scuola. Una situazione che, nonostante le accortezze e le dovute attenzioni, potrebbe alla lunga mettere a rischio l’incolumità delle nostre figlie, dei nostri figli e di noi famiglie.
Vorremmo invece un luogo nel quale la comunità non si debba sentire osteggiata, da vivere in sicurezza e in serenità, una piazza nella quale i bambini possano fermarsi prima e dopo le lezioni, dove giocare e sentirsi accolti. Vorremmo che le nostre bambine e i bambini potessero vivere gli spazi urbani e, se possibile, progettarli e sentirli propri.
Siamo certi che nella Bologna che verrà, città che ha più volte dimostrato di puntare alla promozione della cittadinanza attiva delle giovani generazioni, alla elaborazione e attuazione di politiche per l’inclusione e la coesione sociale, non potranno venir ignorate le istanze dei cittadini che la vivranno da protagonisti e pertanto chiediamo di progettare, insieme alle nostre figlie ed ai nostri figli, la Piazza Scolastica alla primaria De Amicis in via Galliera. La scuola va oltre l’aula: l’istituto e tutta la comunità scolastica sono impegnate a “invadere” il territorio, perché l’integrazione si verifica in ambienti appositamente creati e pensati e gli spazi nei quali si vive devono far sentire protagonisti i giovani.
La Scuola è la Città e noi chiediamo che la nostra Scuola possa divenire Territorio! E per realizzarlo chiediamo di costruire insieme la Piazza Scolastica alla primaria De Amicis.
Parcheggio moto in area pedonale è un ossimoro. Inaccettabile. E purtroppo questo non è l’unico caso. A Bologna ce ne sono diversi, uno anche nella pedonalissima via D’Azeglio