Marina D’Altri, una “benecomunista” al servizio della comunità

Intervista alla vice presidente del Quartiere Santo Stefano e copresidente di Coalizione Civica che, da ormai tre anni e a ogni livello, porta dentro l’amministrazione un sguardo e un metodo nuovi per la gestione del bene comune

di Barbara Beghelli, giornalista


La politica è arrivata da grande, per Marina D’Altri, copresidente di Coalizione Civica dal 2015, anno della fondazione del partito che lei stessa ha contribuito a creare. Il suo primo volantino l’ha distribuito che aveva 40 anni, davanti alla scuola primaria dei suoi figli: era il 2007 e il tempo pieno era sotto attacco. E così, ricorda, da quell’esatto momento «sono diventata attivista dei movimenti cittadini e nazionali a difesa della scuola pubblica e del tempo pieno».

Questo nel susseguirsi dei vari Governi e ministri, ognuno con le sue idee e le sue soluzioni. Quando arriva il 2013 lei risulta tra le prime firmatarie del referendum cittadino contro i finanziamenti alle scuole dell’infanzia paritarie private, fino alle Europee del 2014, dove figura tra i cinque garanti bolognesi della Lista Tsipras. Con Coalizione Civica, «soggetto politico neomunicipalista», alle amministrative 2021 viene eletta nel Consiglio del quartiere Santo Stefano, di cui è vice-presidente.

Esperta di moda, negli ultimi 20 anni è stata l’agente di numerosi stilisti, seleziona creativi che tuttora colloca, come free lance, nelle aziende di abbigliamento di tutto il mondo.

Il mondo del Fashion è il suo riferimento?

La moda è la mia professione, la mia grande passione è la difesa dei beni comuni. Come ho detto un giorno a mia figlia: io sono “benecomunista”. La scuola mi ha portata in politica e la scuola rimane il motore principale della mia azione politica, ma senza una visione generale e gli strumenti per realizzarla non si può attuare alcun cambiamento.

In Coalizione Civica avete cariche elettive condivise?

Sì, stabilite per superare il modello delle quote rosa; abbiamo cresciuto una classe politica femminile e femminista e alle ultime Comunali avevamo una lista dove c’erano più candidate che candidati. D’altra parte la nostra leadership è al femminile.

Come va al Santo Stefano?

L’esperienza mi entusiasma perché amo la politica di prossimità, tuttavia a volte è molto frustrante perché c’è un’evidente crisi del decentramento amministrativo: i quartieri di fatto sono svuotati del loro potere e funzioni. Si limitano quasi sempre a ratificare decisioni prese altrove. È il momento di riformarli, di valorizzarli e restituire loro risorse e operatività. Come Coalizione Civica ci stiamo lavorando.

Com’è stata percepita, lì, Bologna Città30?

Il Santo Stefano comprende una grande parte del centro, dove i 30 erano già in vigore dal 1989, ma è solo da un mese che fa parte di una visione sistemica, dove questo limite è sentito e si fa rispettare. A Bologna, e ancora di più nel mio quartiere, una persona su quattro è over 65 e ha bisogno di sicurezza e di una città più lenta: perciò la città 30 è un cambio di modello necessario, ci vuole tempo, ma funzionerà.

A Palazzo d’Accursio siete in coalizione col Pd: è un’alleanza che funziona?

La collaborazione c’è, certo non senza conflitti o tensioni che sono nella natura dei rapporti politici. Vige ascolto reciproco e possibilità, per noi, di incidere e di portare la nostra visione nelle decisioni della Giunta e del Consiglio.

Stiamo facendo un ottimo lavoro e portando a casa diversi risultati. Il Piano per l’abitare, per esempio, con inediti investimenti nella ristrutturazione e nella costruzione senza consumo di suolo, la nuova edilizia sociale-residenziale, di cui la città ha urgente bisogno. L’innovazione dei bus notturni e l’attenzione al trasporto pubblico sostenibile, anche in chiave metropolitana.

I partiti di sinistra fuori dal Consiglio ci prendono spesso come bersaglio perché rappresentiamo la sinistra radicale dentro la coalizione, e come tale ci comportiamo, ma questo fa parte della normale dialettica politica.

Come vi collecherete alle prossime Comunali? A Casalecchio, San Lazzaro…

Abbiamo sempre avuto rapporti importanti con le liste municipaliste e rossoverdi in Italia e in Europa, ma nell’ultimo anno ci siamo concentrati nel rafforzare i nostri rapporti con le liste di sinistra e civiche dei comuni dell’area metropolitana, siano esse interessate a collocarsi in coalizioni di centrosinistra, che in percorsi fuori dalla coalizione col Pd. Ci siamo messi al loro servizio per organizzare insieme iniziative e incontri su temi comuni a tutta la Città Metropolitana, come il trasporto pubblico locale, la sanità e le case di comunità, la raccolta dei rifiuti, lo sviluppo delle ciclovie: nell’ottica di un sostegno e di un rinsaldamento dei rapporti con le liste rossoverdi, nostre sorelle.


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