Colombo: «Tram vantaggioso se rivoluziona la mobilità»

L’ex assessore: «Valutare sostenibilità Passante e il trend negativo sui ciclisti per la prima volta dal 2011»

di Marco Santangelo


Tram, People Mover e Passante. Sono queste le tre grandi opere pronte a cambiare l’aspetto dell’urbanistica e della mobilità bolognese. La Giunta comunale ha puntato tutto sulla loro realizzazione nonostante le polemiche e le complicazioni tecniche che ne frenano la completezza. Mentre il sindaco Virginio Merola sostituisce alla mobilità Irene Priolo (passata in regione) con Claudio Mazzanti, non si placano le proteste, che suonano come minacce, provenienti sia dalla politica che dai comitati. Il consigliere Dem Raffaele Persiano, in merito a un possibile nuovo ritardo sull’inaugurazione del People Mover ha parlato di «bugie inaccettabili e incompetenze». Mentre dal fronte No-Tram il comitato “Attacchiamoci al Tram” non solo scommette su una proposta di referendum, ma addirittura sulla presentazione di una lista e un proprio candidato alle comunali 2021.

«La posizione di Mazzanti è stabile e schietta su un progetto che ritiene strategico per la città. Aperto a un confronto, purché ci sia correttezza da parte dell’interlocutore», a sostenerlo è Andrea Colombo. Ex assessore alla mobilità dal 2011 al 2016. Colombo si è espresso sul vortice politico-mediatico nato attorno ai tre grandi progetti per Bologna

Qual è il suo giudizio in merito al nuovo assessore alla mobilità Claudio Mazzanti?

«È una persona che grazie alla sua esperienza da presidente di quartiere ha assimilato capacità di rapporto con il territorio. Spero per lui che continui ad avere un atteggiamento dialogante e forte per portare avanti con coraggio un progetto volto a migliorare la mobilità».

Sulla questione tram è per un braccio di ferro contro i comitati, oppure per l’adozione di una linea più flessibile pronta a valutare e accettare le loro proposte?

«C’è bisogno di migliorare il settore dei trasporti pubblici. Ma l’ascolto dovrebbe essere rivolto a proposte concrete e costruttive per gestire assieme l’impatto dei cantieri. Ovunque i tram sono stati realizzati hanno migliorato la situazione dei trasporti e dei quartieri che ne vengono attraversati. Su questo progetto non c’è da fare marcia indietro».

E riguardo alla proposta di un referendum del comitato No-Tram per interrompere il progetto cosa ne pensa?

«Le 15mila firme raccolte dal comitato “Attaccati al tram” non erano state depositate per un referendum contro il tram ma per semplice opposizione. Ora è diventata una vera e propria richiesta ed è in corso la verifica di una possibile ammissibilità».

Il tram, in termini di praticità, sarà vantaggioso per i bolognesi?

«Lo sarà ma solo a condizione che la Giunta abbia il coraggio di sfruttare fino in fondo questo progetto e le sue potenzialità. Perché non può essere solo un nuovo sistema di trasporto pratico ed ecologico ma deve essere un’occasione per ripensare completamente le strade della città dando priorità alla mobilità sostenibile quindi ai pedoni, ai ciclisti e al trasporto pubblico. Se ci sarà questo coraggio da parte della giunta io penso che ne varrà la pena».

People Mover. Raffaele Persiano (Dem) ha parlato di «bugie inaccettabili e incompetenze» riferendosi a Tper in merito alle ultime incompletezze per l’inaugurazione prevista per il 7 marzo

«Non so il mio collega a cosa si riferisca e penso che dovrebbe essere più preciso nel lanciare queste accuse che rischiano di essere solo polemiche politiche incomprensibili. Abbiamo avuto un assessore alla mobilità fino a tre giorni fa e penso andrebbe chiesto anche a lei come è stato gestito il rapporto con Tper da parte del Comune. Per quel che posso capire io i tempi si sono allungati per una serie di verifiche previste dalla legge necessarie per garantire la sicurezza di una struttura così innovativa. Quando si parla di sicurezza su infrastrutture è sempre meglio prendersi un giorno in più che uno in meno».

Riguardo il Passante, il tratto che è stato potenziato riuscirà a controbilanciare i volumi del traffico?

«Credo che sul Passante bisogna farsi un’altra domanda. E cioè se finora è stato ottenuto dal Comune tutto il possibile necessario per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini. Un’infrastruttura così impattante, a mio avviso, va valutata prima per la sua sostenibilità ambientale e climatica più che per la sua efficienza in materia di traffico».

Il 2019 non ha registrato nessun aumento di ciclisti, necessari a una mobilità sostenibile, rispetto al 2018. Per la prima volta, dal 2011, questa statistica si è congelata. Cosa è successo?

«Per la prima volta s’interrompe un trend molto positivo avviato sotto il mandato in cui sono stato assessore. Si spiega con due ragioni questo dato negativo; la prima è che si è rallentato e diminuito l’investimento in nuove piste ciclabili e zone 30 chilometri orari nella nostra città. Anche a causa del fatto che il nuovo “Bici Plan” che avevo lasciato pronto in eredità è stato tenuto chiuso nel cassetto per tre anni. Il secondo motivo riguarda il fatto che sono stati dati messaggi all’opinione pubblica contraddittori sulla visione di mobilità sostenibile della nostra amministrazione. Si sono fatte scelte a favore del traffico privato ed è stata montata una campagna mediatica contro i ciclisti privati ed è chiaro che c’è stata una comunicazione meno coraggiosa rispetto al passato».

Passante, People Mover e tram. Chi boccia e chi promuove?

«Approvo il tram se l’intenzione è quella di rivoluzionare la mobilità e lo spazio pubblico attraversato dalla nuova linea. Approvo il People Mover perché fondamentale per connettere le due porte della città, aeroporto e stazione ferroviaria. Infine sospendo il giudizio sul Passante in attesa di capire se e cosa gli Enti locali otterranno da Autostrade per la condizione irrinunciabile della massima tutela dell’ambiente e della salute».

Lei è stato assessore alla mobilità. Dopo di lei quali sono stati gli aspetti positivi e quelli negativi su cui i nuovi assessori hanno puntato?

«Gli aspetti postivi sono stati il nuovo Bike Sharing e la scelta di dare continuità al progetto del tram. Gli aspetti negativi sono il forte allentamento agli investimenti sulla ciclabilità e il sostanziale stop al processo di pedonalizzazione che avevamo avviato».

L’intervista ad Andrea Colombo è stata realizzata da Marco Santangelo per InCronaca, testata del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna (https://incronaca.unibo.it/)

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