«Candidata rettrice indipendente e autonoma»

Giuliana Benvenuti per succedere a Ubertini punta su internazionalità e dialogo con gli studenti

di Caterina Maggi, giornalista


«Vorrei essere chiara: sono una candidata assolutamente indipendente e autonoma. Il pregiudizio che altrimenti rischia di passare, che una candidata donna sia candidata da qualcun altro, deve essere sfatato e deve crollare. Non deve avere spazio nel discorso pubblico». Così precisa nell’intervista a Quindici, il periodico di Incronaca in uscita domani, l’unica sfidante donna al ruolo di Francesco Ubertini, Giuliana Benvenuti, umanista e in caso di elezione prima donna a ricoprire in più di nove secoli la carica di rettrice dell’università più antica del mondo. Una sfida non semplice: si tratta «a prescindere dal genere» di gestire un ateneo di respiro internazionale, composito e per questo dinamico ed eclettico ma anche problematico. Senza dimenticare un ostacolo di questi ultimi tempi: la pandemia e tutte le criticità del caso, dal ritorno nelle aule alla crisi abitativa per gli studenti.

È proprio da un cambio di passo nella didattica che prende il via il programma di Giuliana Benvenuti per l’Unibo del futuro. «Il rettore Ubertini ha già avviato un complesso processo di riorganizzazione della didattica, ma va ancora completato. L’Alma Mater, inoltre, ha saputo resistere bene a questa emergenza globale, ma la sfida resta da vincere, anche per quanto riguarda gli studenti internazionali Erasmus e non che oggi fanno fatica a causa del Covid a intervenire in presenza».

Sì dunque a webinar, laboratori e in generale a incrementare l’offerta formativa, anche da remoto, per garantire occasioni di incontro e scambio tra studenti e personale docente. Fermo restando, come precisa Benvenuti, che «le misure di didattica a distanza restano legate all’emergenza sanitaria; l’università vera resta in presenza. Non parlerei di quanto fatto in questo periodo come di didattica innovativa, anche se può portare a un rinnovamento. Parlerei piuttosto di didattica d’emergenza».

Offerta formativa ma non solo. La nuova Alma Mater che la Benvenuti ha in mente è anche un’università attenta ai problemi degli studenti: dai centri di aggregazione come il consultorio MalaConsilia all’apertura di nuovi tavoli di confronto tra il rettorato e le associazioni studentesche, ma anche tra l’ateneo e la città. Lo scopo è trovare fondi e soluzioni per le difficoltà collaterali della vita studentesca, come l’emergenza abitativa. «Strutture come lo Student Hotel, visti anche i costi non popolari, non risolvono il problema, anche se non vanno demonizzate: sono comunque delle soluzioni. Il punto resta quello di investire fondi negli spazi per gli studenti. So che è difficile trovare il budget per farlo, ma resta una delle priorità». Fermo restando che il dialogo, con le realtà studentesche è «espressione politicamente rilevante, purché avvenga nei limiti e con i toni di un rapporto civile. I provvedimenti disciplinari restano l’ultima soluzione in ogni caso».

L’articolo di Caterina Maggi è stato realizzato per InCronaca, rivista del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna. L’intervista completa è ora disponibile sul nuovo numero di Quindici (qui), il quindicinale del Master.


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