«Contro l’infrastruttura che riporterebbe Bologna tra le 300 città europee che hanno scelto il trasporto su rotaia sulle vie urbane si è scatenata una “tempestina perfetta”, con il Comitato che non vuole il suo ritorno che racconta falsità come quella che gli immobili sotto i quali passerebbe perderebbero valore. È vero il contrario. Ricordate Vitali. Aveva un progetto validissimo e fu affondato. Poi arrivò il flop del Civis»
di Angelo Rambaldi, “Bologna al Centro – L’Officina delle Idee”
Per fortuna che giovedì 14 gennaio ho letto dalle agenzie stampa che il Sindaco Merola ha annunciato la richiesta di finanziamento al Ministero dei trasporti per la seconda linea del tram a Bologna, quella che arriverà a Corticella e Castel Maggiore.
Anche perché ieri ed oggi si era scatenata una “tempestina perfetta” contro il tram – per carità legittima, tutte le opinioni sono da rispettare – da parte del solito comitato anti tram che, nonostante i trascorsi assai modesti esiti elettorali, continua a sostenere una rappresentatività che rimane molto dubbia.
È poi intervenuta l’on. Anna Maria Bernini di Forza Italia; lei continua a dire che il tram è una scelta “obsoleta”. Infine, ed è per questo che ho chiesto ospitalità, sul “Cantiere” ha scritto anche la giornalista Ilaria Chia (“Recovery Fund, magari Bologna potrebbe farsi la metro”).
Vorrei innanzi tutto ricordare che sono oltre 300 le città europee ad avere scelto il tram, molte all’incirca delle dimensioni di Bologna, la cui grandezza urbana è sottodimensionata per una metropolitana sotterranea.
Aggiungo che abbiamo un Servizio Ferroviario Metropolitano, da perfezionare e sviluppare, che risponde agli spostamenti nell’area vasta metropolitana.
In Italia le città che non abbandonarono il tram – Milano, Torino, Roma e Napoli – hanno e stanno sviluppando il servizio tramviario di superficie. Altre numerose città hanno ripreso il tram, ad esempio Firenze, Palermo, Messina, Cagliari, Sassari, Padova (in questo caso sostituirà la monorotaia con il tram classico). Altre che mai avevano avuto il tram lo hanno scelto: recentemente Reggio Emilia e pure Pisa.
Insomma Bologna non è in solitudine. Dai palazzi del centro storico bolognese ogni tanto casca giù qualche calcinaccio, perché le strade vengono percorse da mega bus e mega filobus: il tram è certamente più pesante dei mezzi attuali, solo che scarica il proprio peso sulla rotaia.
Altro che mezzo obsoleto, cara on.Bernini. Grazie a una alta tecnologia le rotaie sono isolate dal piano stradale, così che il passaggio del tram provoca meno vibrazioni del passaggio di una utilitaria. Inoltre il tram è meno largo di un bus o filobus. In linea teorica all’interno di un tram si potrebbe bere un bicchier d’acqua senza attaccarsi ad una maniglia.
Bologna – a mia opinione per una “disgrazia”, ma questa è un’altra storia – dagli sventramenti otto-novecenteschi (la “mitica” T) ha strade di ampia dimensione dove passa benissimo un tram, ma anche altre arterie antiche (San Felice, Strada Maggiore, Santo Stefano, Sant’Isaia) hanno un andamento rettilineo.
A Torino, nei giorni festivi, c’è un carosello di tram storici, alcuni centenari, e gira pure, in perfetta efficienza, un tram proveniente dalla nostra città: è infatti un modello “Bologna” a carrelli, classe 1935. Mentre un mezzo gommato dopo qualche lustro è da buttar via, un tram ha una durata eterna. L’unica difficoltà reale, alla quale tutti i contrari si attaccano, è che la messa in opera, soprattutto le rotaie, hanno una forte invasività. Per questo il Comune di Bologna deve avere una presenza e iniziative a supporto economico delle attività commerciali e imprenditoriali che avranno danni economici nel periodo della messa in opera. Su questo aspetto occorre fare di più.
Ho letto poi dagli anti tram una non verità. È stato affermato che, nelle strade da cui passerà, il tram causerà un abbassamento di valore delle proprietà immobiliari. È completamente falso, anzi è vero il contrario. Ci si informi meglio, si studi di più.
Infine, dico al Cantiere di Bologna. Mi lamento che i candidati Sindaco del centro sinistra non hanno ancora detto “beo” su questa meritevole scelta del tram, che ha solo un difetto: un quarto di secolo di ritardo.
Questo silenzio mi ricorda “sinistramente” l’isolamento, da parte del suo stesso partito, dell’allora sindaco Walter Vitali e del suo VALIDISSIMO progetto tramviario. Dopo l’affondamento del tram di Vitali arrivò il CIVIS, che poi fu bocciato al collaudo ministeriale e giudicato intransitabile.
Caro Angelo, concordo con le tue osservazioni. Aggiungo che la metro ha un costo di gran lunga maggiore di una linea tranviaria (circa dieci volte tanto) e tempi di realizzazione ben più lunghi.
Concordo su ogni virgola. Definire il tram “obsoleto” è proprio una mistificazione, è fuori dalla realtà.
Poi, per carità, si può argomentare che Bologna sia diversa da altre città e che abbia esigenze diverse; si può argomentare che il tram sia brutto; del tutto legittimo discuterne e portare argomentazioni di qualsiasi tipo.
Ma la parola “obsoleto”, quella no: è oggettivamente fuori dal mondo.
Nel 2020 (e parlo dell’anno 2020, non del decennio…):
– Sydney ha inaugurato la terza linea di tram
– Canton, in Cina, ha inaugurato la seconda linea (attrezzata con supercapacitori e quindi priva di filo, esattamente come sarà in centro a Bologna)
– Foshan ha inaugurato il tram diventando la diciottesima città tranviaria della Cina; poco dopo Tianshui è diventa la diciannovesima, e poi ancora Mengzi la ventesima
– Cuenca, in Ecuador, ha inaugurato la prima linea tranviaria del paese
– In Europa, Utrecht ha inaugurato la linea 22 (sic)
– Doha, in Qatar, ha inaugurato la sua prima linea
– Taipei, a Taiwan, la seconda.
Forse sono tutte città obsolete? Forse la Cina, Taiwan, il Qatar sono paesi obsoleti?
definire il TRAM OBSOLETO e’ sbagliato, piu’ corretto dire INUTILE ED ANACRONISTICO
Domanda ; quanto autobus elettrici e/o filobus si possono acquistare con meta’ dei finanziamenti diretti all’inutile tram ??
e col resto dei soldi lascio a voi immaginare cosa si potrebbe fare x il bene della citta’ …EDEI CITTADINI: solo alcuni esempi:
– parcheggi sotterranei di quartiere che finalmente eliminerebbero le migliaia di auto parcheggiate sui viali e strade limitrofe.
– parchi ed aree verdi di quartiere (recuperando ad es i prati di caprara, la caserma mazzoni e le caserme abbandonate di via guelfa, san donato.
– manutenzione fatta come si deve alle bellissime alberature delle strade di Bologna che sono lasciate andare in malora (col benestare del servizio del verde pubblico. che ha cosi’ una ottima scusa per abbatterli)
– acquisto (oltre che dei suddetti filobus e autobus 100% elettrici, anche di auto messe a disposizione di invali, donne, anziani che per evidenti problemi non possono usare la mobyke
infine vi faccio notare ,che e’ vero che il tram e’ la scelta di “MODA” che va per la maggiore oggigiorno e molte citta’ di medie dimensioni la caldeggiano, ma pensate anche alla quantita’ di INCEDENTI SPESSO MORTALI, CHE RIGUARDANO PEDONI-CICLISTI-SCOOTERISTI E TRAM
NELLE CITTA’ DOVE ESSO E’ PRESENTE… (SE interessati posso fornire una vasta gamma
di articoli presi da giornali framcesi, belgi, spagnoli dove le tramvie sono presenti)