«Si parla molto del Pd, ma da solo non governerà Bologna»

Serve un’alleanza, un centro-sinistra, con partiti e associazioni varie, dalla fontanella di quartiere agli obiettivi dei giovani del “Fridays For Future” che vogliono cambiare il mondo. Si presenterà unito al primo turno o si unirà al secondo per vincere? Si vedrà

di Ugo Mazza, già dirigente politico


Ora è urgente parlare del programma, delle scelte nel decennio 2020-2030. I problemi sono tanti ma una questione è sopra tutti: la riduzione delle emissioni di CO2. Non lo dicono gli “estremisti”. Lo ha deciso l’Europa con la sua Direttiva per ridurre del 55% le emissioni di CO2 al 2030 rispetto al 1990, la “strategia per uscire dalla crisi”, anche dalla pandemia. Inoltre, la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per “aver superato” i limiti giornalieri delle PM10, come qui da noi, come ben sanno i nostri polmoni.

Nessun programma potrà prescindere da questi obiettivi dell’Ue. I “negazionisti” non sono parte del centro-sinistra. Ma nel centro-sinistra ci sono differenze che non vanno taciute, ma non devono essere “divisive”.

Una parte, forse la più consistente, parla di “antropocene”, ritendendo che l’uomo in quanto tale sia responsabile dei disastri ambientali e del surriscaldamento della Terra, pensa che “migliorando il sistema” con il Green new deal Europeo se ne possa uscire.

Ci sono altri, come me, che parlano di “capitalocene”, ritendo che non se ne possa uscire senza cambiare questo sistema, cioè “superare il capitalismo”, ma non contro la strategia Ue.

E ci sono anche i cattolici in sintonia con l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco che indica i pericoli per l’umanità a causa del cambiamento climatico, se non si “cambia il sistema”.

La “questione climatica” è il punto di partenza per il centro-sinistra. Penso che al “tavolo per il programma” possano sedersi Galletti, europeista e già ministro dell’ambiente, le tante anime della sinistra, il Pd, i verdi, i giovani contro il cambiamento climatico per discutere sul “che fare anno dopo anno” per attuare la Direttiva Ue verso le “Zero emissioni CO2” al 2050. Se poi ci si arriva al 2030, come qualcuno propone, saremo ancora più felici.

Per capirci, si dovrà sapere quanta CO2 emettiamo oggi, e di quanto dovrà essere ridotta anno per anno. Penso che il tavolo potrà avvalersi delle competenze del prof. Vincenzo Balzani e del suo gruppo di ricerca. Chiarito questo, la discussione dovrà definire una tabella annuale di riduzione dell’uso di energia fossile, causa delle emissioni di CO2 e di polveri sottili, nei vari settori, urbanistica, industria, agricoltura, mobilità e trasporti, edilizia, terziario e commercio, rifiuti ed economia circolare, rigenerazione urbana e qualità civica per migliorare gli stili di vita.

Non si cambia il mondo in 5 anni, Bologna deve diventare una “città europea”, vivendo meglio. Anno per anno possiamo cambiare, copiare altre città, inventare cose nuove, senza “sparate” inutili. Bologna non può farcela da sola, servono leggi, anche fiscali, e finanziamenti nazionali ed europei. Il Comune dovrà essere il “faro”, unire la città nella gestione di processi complessi, elaborare progetti credibili e attuabili, coordinare gli interventi pubblici e privati, controllare gli esiti finali.

Questo è il “primo anello” da tirare per muovere anche gli altri, scuola e formazione, tutela dei lavoratori, riconversioni produttive e commerciali, salute e assistenza sociale, salvaguardia dell’ambiente, ecc. Servono competenze, coinvolgimenti sociali, volontà di cambiare, partecipazione attiva dei cittadini.

Questo percorso unisce e non esclude nessuno, basta essere coerenti con gli obiettivi europei. L’amico Angelo Rambaldi – “La sinistra eroda voti alla destra o perderà sempre” – vede il rischio di perdere voti al “centro”, io vedo il rischio di perderli a sinistra (non siamo la croce rossa): penso che questi obiettivi europei possano unire tutti noi. Abbiamo pochi mesi davanti a noi, siano usati per decidere il programma, poi si parlerà del resto.

Non si perda tempo, dobbiamo votare per noi, non contro gli altri.


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