La sinistra da sola non può governare e il centro-sinistra è una mediazione programmatica. Di questo si deve discutere. Non si può dire che il dibattito e il confronto tra Conti e Lepore sia a questi livelli, forse ci arriverà. Ora si può sostenere che le incursioni di persone chiaramente di destra a sostegno della Conti nelle Primarie del centro-sinistra sono frutto del caos del Pd e della spregiudicatezza di Renzi, la “banda” che vuole suonare
di Ugo Mazza, già dirigente politico
Semplice la prima domanda che viene da fare a Niccolò Rocco di Torrepadula: se firmi l’adesione al centro-sinistra bolognese voterai per Lepore sindaco se vincerà le Primarie? Così come la si potrebbe fare a un elettore di sinistra nel caso in cui le vinca la Conti. Per ragioni ben comprensibili, siamo giunti allo scontro tra due aree del Pd, contrapposte tra loro.
Se fosse un loro congresso, guarderei con distacco e interesse, ma qui si stratta del futuro della mia città. La sinistra da sola non può governare e il centro-sinistra, con trattino, è una mediazione programmatica. Di questo si deve discutere, trovare punti di convergenza nel contesto dei prossimi 10 anni segnati dal cambiamento climatico e dalla pandemia, con la necessità impellente di ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento globale frutto di un sistema economico non sostenibile che richiede trasformazioni economiche e sociali, tutela dei lavoratori, non dei lavori inquinanti, solidarietà, formazione continua…
Su questo la diversità tra destra e sinistra è del tutto evidente, localmente e globalmente. Non si può dire che il dibattito e il confronto tra Conti e Lepore sia a questi livelli, forse ci arriverà. Ora si può dire che le incursioni di persone chiaramente di destra a sostegno della Conti nelle primarie del centro-sinistra sono frutto del caos del Pd e della spregiudicatezza di Renzi, la “banda” che vuole suonare.
Gli scenari per il futuro di Bologna sono sempre più oscuri, inquietanti per me. Di uno di questi possibili ne ha scritto Massimo Gagliardi su queste pagine, io ne suggerisco un altro.
Ipotizziamo che la Conti vinca le Primarie, anche con il concorso di elettori di centro-destra, non esclusi dalla stessa Conti e invitati a farlo da Tonelli, Rocco di Torrepadula, dalla signora del Comitato “Piazzola” di Forza Italia, dal sig. taxista (mi scuso ma non ricordo i loro nomi) che lo ha fatto tramite la stampa. Primarie di centro-sinistra così “degenerate” non favorirebbero neppure la Conti. Infatti, nel caso di sua vittoria è facile intuire che il Pd non solo non otterrebbe il sostegno dei 5 Stelle, che lo hanno già dichiarato, ma perderebbe anche il sostegno di molti elettori della sinistra e di tanti dello stesso Pd, mettendo a rischio la tenuta elettorale del centro-centro a guida Conti.
A quel punto le forze politiche di destra, e gli interessi che le sostengono, potrebbero accorgersi di non aver più bisogno della stessa Conti per governare Bologna, pensando di fare meglio da soli. Quindi daranno vita a una alleanza di centro-destra che presenterà un proprio candidato, forse lo stesso Tonelli che non avrà votato alle Primarie del centro-sinistra e non dovrà giustificarsi del “dietro front”. A quel punto c’è anche il rischio che possa entrare a Palazzo d’Accursio in pompa magna, forse già al primo turno elettorale; e così la “banda” fu suonata.
Fantapolitica? Può essere, ma non credo che gli interessi del centro-destra si facciano guidare da una persona che non li rappresenta, usata come una foglia di fico per il tempo necessario. Mi scuso con Isabella Conti se le sono apparso offensivo, ma non è la mia intenzione.
Questa è solo una riflessione sugli scenari politici visto che gli interessi in questa città non si limitano alle cooperative che tanto la inquietano, bensì sono ben più grandi e potenti, ora sorridono dietro le quinte.
Non dico questo per tutelare il modo cooperativo di cui non ho mai fatto parte. Lo dico come critica perché, molto prima della sua crisi, abbandonò quel modo “socialdemocratico” che in Emilia-Romagna univa sinistra, sindacato e cooperative, un sistema sociale come in altri Paesi europei. Il tutto iniziò con la realizzazione del “tavolo delle imprese”, tavolo del business che unì interessi vari per accrescere la forza di pressione sulle Istituzioni, Comune compreso, per finalizzare obiettivi e regole. Quel potere trasversale esiste ancora e certamente non è quello coop a prevalere.
Serve un Comune libero da ogni condizionamento, con una politica orientata al bene comune a al futuro. Per la tutela del suolo e dell’ambiente, la riduzione di emissioni e inquinamento, per una vita più sobria e responsabile verso le future generazioni non bisogna combattere “solo” le Coop, logica elettorale forviante; bisogna costruire una alternativa alla logica della crescita infinita e a interessi privati molto più potenti che possono prevalere con il centro destra, all’ombra di primarie degenerate e stolti argomenti.
Caro Ugo ribadisco per l’ennesima volta che alle amministrative le persone intelligenti, purtroppo specie umana in costante calo, dovrebbero votare le persone non i partiti, la amministrazione di una città è cosa ben diversa dal governo del paese dove contano le scelte politiche, se vincerà Matteo Lepore, ragazzo in gamba che stimo purtroppo ancora molto vicino ai nullafacenti, per usare un eufemismo, del Tribolo-XM24-TPO-Anarchici etc etc, non so se lo voterò a meno che non prenda le distanze in maniera netta da questa galassia.
Questo è il programma obbligato e ben sintetizzato da Ugo Mazza:
“trovare punti di convergenza nel contesto dei prossimi 10 anni segnati dal cambiamento climatico e dalla pandemia, con la necessità impellente di ridurre le emissioni di CO2 e l’inquinamento globale frutto di un sistema economico non sostenibile che richiede trasformazioni economiche e sociali, tutela dei lavoratori, non dei lavori inquinanti, solidarietà, formazione continua…”
Altro è fluffa o inganno o stupidità