Sarebbe bello costruire un gruppo senza steccati, capace di lavorare per tenere sempre alto il livello del confronto sui temi della città. Una piccola “coalizione” dal basso composta da chiunque vorrà e sia impegnato nella politica o nell’associazionismo cittadino. Portando con sé il proprio bagaglio di competenze e riferimenti valoriali, ma lasciando a casa etichette, cartellini o distintivi. L’invito è di associarvi a noi, rinnovando o facendo la vostra prima adesione fin da oggi
di Mery De Martino, responsabile Comunicazione e Pr cB
Sono passati diciotto mesi da quanto abbiamo lanciato il progetto del Cantiere presentandolo alla città.
Questo, però, non sarà un articolo autoreferenziale e celebrativo delle attività che abbiamo portato avanti in questo breve ma intenso tempo. Al contrario, vuole essere un pezzo sulle mancanze, sulle cose che restano da fare e un invito. Chi mi conosce non si stupirà di tanta franchezza pubblica, chi non mi conosce magari troverà un senso a questo incipit armandosi di pazienza e proseguendo nella lettura.
Ormai diciotto mesi fa avevamo fatto una promessa ai cittadini: dar vita a uno spazio realmente aperto e democratico in cui facilitare l’incontro di idee ed esperienze cittadine dando slancio a un pensiero nuovo del Centrosinistra nella nostra città.
Questo spazio c’è, esiste virtualmente. La nostra rivista web è stata animata ogni giorno da idee e contributi sulla politica della nostra città promossi da personalità pubbliche e da privati cittadini, esponenti di spicco della politica locale e membri di movimenti e dell’associazionismo.
Lo ha fatto con successo grazie alla qualità degli interventi proposti e alla qualità del lavoro della redazione che con totale abnegazione si dedica alla rivista. Un lavoro che necessita di energie e, indubbiamente, di risorse materiali ed economiche fino ad oggi raccolte grazie a chi ci ha dato fiducia facendo donazioni sempre più indispensabili per proseguire restando liberi e indipendenti.
Abbiamo animato anche lo spazio “fisico” della nostra città, attivandoci in prima persona per chiedere verità e giustizia per la strage del 2 agosto 1980. Lo abbiamo fatto nel 2020 mettendo in piedi 10 stazioni della memoria lungo tutta via Indipendenza con il contributo di artisti, scuole e associazioni. Lo abbiamo fatto nel 2021 finanziando le 85 pietre d’inciampo che riportano i nomi delle vittime della strage e che per sempre incontreremo lungo il percorso del corteo da 41 anni attraversa la città.
Cosa resta da fare allora?
Se, stressando un po’ il concetto, guardiamo al Cantiere come a un bene pubblico (pubblico perché aperto, accessibile e a servizio dei cittadini che vogliono aprirsi al confronto), quello – il tanto – che resta da fare è renderlo anche un bene comune. Comune in quanto capace, allo stesso tempo, di alimentare e rigenerare la comunità e di farsi governare dalla stessa in un rapporto di reciproca e positiva contaminazione.
Quello – il tanto – che resta da fare è portare quella comunità, ora principalmente digitale, nata attorno al Cantiere e che si incontra e confronta grazie alla rivista web e ai dibattiti online, a prendere coscienza di sé stessa, riconoscersi nella totalità del progetto, introdurre le proprie risorse per incalzarlo, migliorarlo e criticarlo propositivamente ogni giorno.
Nascere come associazione a poche settimane da una pandemia non poteva non creare uno sbilanciamento a favore dell’incontro mediato da strumenti digitali o da modalità in differita come la replica a un articolo pubblicato. Ma noi abbiamo scelto la via più faticosa: essere ibridi e multiformi in una società che tende sempre più a parcellizzare, incasellare, specializzare tutto.
Continuando a investire al meglio nelle risorse digitali e continuando il nostro positivo confronto di penna, vogliamo costruire una comunità che sappia riconoscersi. Vogliamo, in sostanza, che chi contribuisce ad animare il Cantiere se ne senta anche, per la sua piccola parte, responsabile.
Cantiere Bologna, come sapete, non sposa nessuna linea politica né, tanto meno, nessun rappresentante (solo dopo l’affermazione alle Primarie abbiamo scelto di appoggiare Matteo Lepore alle Amministrative come interprete di un centrosinistra largo e inclusivo, restando aperti al confronto con chi non lo sosterrà), ma è capace di dare voce a sensibilità diverse in un’ottica di crescita collettiva nel campo del centrosinistra.
A chi ne ha colto le potenzialità e si è da subito associato, chiediamo scusa per non essere pienamente riusciti, in questo strano e complicato periodo, a farlo sentire parte attiva del progetto, responsabile per la sua parte; a chi ne ha “sfruttato” le potenzialità chiediamo, invece, di fare un passo in avanti e di aderire all’intero progetto, associandosi.
A tutti facciamo una promessa: passato il caotico periodo elettorale, ci concentreremo sulla crescita di questa comunità che significa incontro, non più solo digitale, messa in rete delle competenze, condivisione delle risorse, coinvolgimento in tutte le attività e decisioni che seguiranno.
Sarebbe bello se, in un luogo come questo in cui non ci sono e non potrebbero nascere leader, si riuscisse a costruire un gruppo senza steccati capace di lavorare insieme per scopi di volta in volta condivisi e capace, soprattutto, di tenere sempre alto il livello del confronto sui temi della nostra città. Una piccola “coalizione” dal basso composta da cittadini e da chiunque altro vorrà, impegnato nella politica o nell’associazionismo cittadino. Portando con sé il proprio bagaglio di competenze, i propri riferimenti valoriali, ma lasciando a casa etichette, cartellini o distintivi.
La strada che ci sentiamo di tracciare tenendo fede a quanto promesso diciotto mesi fa è questa. Se avete delle scarpe buone e se ci avete incrociato in questi mesi, l’invito che vi rivolgiamo è di associarvi a Cantiere, rinnovando o facendo la vostra prima adesione a partire da oggi.
Dal giorno dopo ci piacerebbe vedervi tutti a pretendere il meglio e a impegnarsi per il possibile. Tutte le indicazioni su come fare le trovate qui: https://cantierebologna.com/sostienici/
Compagna Mery! Brava
Pronto !
Le scarpe di un bolognese, per essere buone, devono permettere di andare oltre
https://cantierebologna.com/2021/07/08/il-capitalismo-modella-la-citta-ecco-perche-ci-ruba-il-sonno/
Il capitalismo è diventato “immateriale”, grazie al digitale, per motivi che non si possono riassumere online.
Si potrebbe tentare di farlo salendo dal bassoCaricamento...