Bologna e la nostra ‘Europa prossima’

A poche settimane dalle elezioni amministrative, dalle sezioni bolognesi del Federalismo arriva un appello alle candidate e ai candidati a sindaco

di Movimento Federalista Europeo, sezione di Bologna


Torniamo a scrivere sul Cantiere a poche settimane dalle elezioni che avranno il cruciale compito di designare l’amministrazione comunale chiamata a impiegare sul territorio ingenti finanziamenti europei.

In seguito a una delle più gravi crisi che l’Unione si sia mai trovata ad affrontare, le istituzioni europee hanno deciso di non commettere gli stessi errori del passato e di finanziare un piano di investimenti reso possibile grazie alla condivisione del debito pubblico tra gli Stati membri. Un passo di cruciale importanza, se non rimarrà un’eccezione.

Grazie alla lungimiranza di Commissione e Parlamento in primis, il piano di ripresa è destinato alla “Next Generation Eu”, e per questo vincolato a rigidi parametri di sostenibilità ambientale, investimenti in digitale e trasparenza nella gestione.

Fin dal principio di tale “rivoluzione copernicana”, la sezione federalista di Bologna si è interrogata su come la nostra città avrebbe affrontato la sfida del mondo post-Covid, considerando sia la campagna elettorale per Palazzo D’Accursio sia la partenza della Conferenza sul futuro dell’Europa – inaugurata lo scorso 9 maggio – un momento di partecipazione civica su scala continentale finalizzato alla costruzione dell’Europa del futuro. 

Come risponderà Bologna, città della partecipazione e della democrazia, alla più grande consultazione popolare che l’Ue abbia mai avviato? Come affronterà la nostra città il tema dei fondi europei e, soprattutto, l’impatto in termini sociali e di cittadinanza di questi fondi? Come rendere evidente quel filo rosso che unisce il rinnovamento in atto a Bruxelles con i cambiamenti che vivremo dalla Città Metropolitana fino ai nostri quartieri? 

Muovendosi da questi interrogativi, grazie al confronto con esperte ed esperti, con le sezioni federaliste di altre città italiane e col contributo di realtà associative bolognesi si è arrivati alla stesura di un Appello che in tredici punti descrive le priorità del Movimento per una Bologna protagonista nella costruzione di un’Europa più democratica, più solidale e più federale: di un’Europa prossima. 

La roadmap federalista per Bologna mette in luce tre grandi pilastri tematici, senza la pretesa di essere esaustiva ma col desiderio di fornire spunti al dibattito cittadino. In primo luogo, la necessità della riforma istituzionale europea, per un’Unione che sia espressione dei territori. Per fare questo, le città si dovranno mobilitare per creare un fronte comune con Bruxelles, nelle apposite istituzioni e associazioni politiche di enti locali, per contrapporsi alle gelosie nazionali.

In questo “scontro” politico vi sono degli attori cruciali, che costituiscono il secondo pilastro: le Università. Grazie alla loro naturale vocazione sovranazionale, dovranno ritrovare un ruolo cruciale non solo nelle aree urbanizzate che le ospitano ma in una rinnovata dimensione di inclusione territoriale tra centri, periferie, aree interne.

Passando dal metodo al merito, tra le molte sfide globali spicca quella per la giustizia climatica, che vediamo imprescindibilmente legata a quella dell’inclusione, della parità di genere e delle disuguaglianze sociali. Non è pensabile, infatti, affrontare la sfida della transizione ecologica senza pensare ai costi in termini sociali che essa presenta e senza indirizzare in termini valoriali il nuovo modello di società che scaturirà da tale transizione.

È proprio considerando questo aspetto poliedrico della giustizia climatica che si possono comprendere quali dovranno essere gli attori principali di tale transizione: Europa e territori. Infatti, sfide come questa non possono essere affrontate dentro i confini nazionali, ma allo stesso tempo hanno bisogno di un forte radicamento sul territorio per essere fatte proprie dalla cittadinanza. E hanno bisogno di ingenti risorse, quelle che possono essere assicurate agli enti locali attraverso un allargamento del bilancio europeo – una fiscalità comune – fondato su risorse proprie – il debito comune.

Il progetto degli Stati Uniti d’Europa rappresenta un modello di federalismo istituzionale capace di coinvolgere realmente i territori nel processo decisionale. Con questo appello, dunque, si mira a tracciare una rotta che riaffermi la centralità delle comunità locali nell’evoluzione del progetto politico dell’Unione.

Con questo spirito e su queste tematiche sarà condotto il dibattito di sabato 18 settembre alle 11 al CostArena di via Azzo Gardino 48, con i candidati e le candidate alle elezioni amministrative.


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