La città ha una “Circle Line”, ma solo sulla carta

La mobilità metropolitana può vantare, come le città europee più evolute, una linea ferroviaria circolare, che in pochi minuti farebbe attraversare la città, da Pianoro a Casalecchio, togliendo dalle strade e dalla tangenziale tante auto, costrette alla coda e allo smog, e migliorando la qualità dei trasporti e della vita. Mancano solo due cose, da nove anni. La possibilità di non dover cambiare treno a Bologna Centrale. E una frequenza di treni adeguata alle necessità di un trasporto moderno

di Emanuele Caprara, giornalista


Anche Bologna, come tante altre città europee, ha una sua Circle Line, ovvero una linea ferroviaria circolare che consente di attraversare in pochi minuti tutta la città da Pianoro a Casalecchio con ben undici fermate in altrettante stazioni. Ma sarebbe meglio dire avrebbe, poiché tale linea, pur fisicamente esistente, è oggi solo sulla carta. Mancano due cose fondamentali per farla diventare una linea di successo al pari delle diffuse S-Bahn, le ferrovie urbane tedesche: la possibilità di attraversare la stazione di Bologna Centrale, senza dover cambiare treno, e un’alta frequenza dei treni.

A tutt’oggi, i treni che provengono da Pianoro si fermano al piazzale Est di Bologna Centrale, mentre quelli provenienti da Casalecchio stoppano al piazzale Ovest, distanti almeno 700 metri da fare tutti a piedi. Sono quindi due linee di trasporto diverse e separate. Tutto ciò nonostante gli accordi siglati a suo tempo fra Ferrovie dello Stato ed enti locali (Comune, Città Metropolitana e Regione) che prevedevano, una volta tolto il passaggio dei treni ad alta velocità con il completamento della stazione sotterranea, di riservare i binari in superfice prevalentemente ai treni del trasporto regionale e locale, creando così le linee “passanti”. Sono passati ormai nove anni e ancora nulla è cambiato.

Attualmente i treni hanno orari cadenzati uno ogni ora, con incremento della frequenza alla mezz’ora in alcuni orari di punta. La nostra Circle Line, che nei piani del Servizio Ferroviario Metropolitano (Sfm) è in realtà denominata Linea S1, è costituita dall’unione delle linee ferroviarie per Porretta e per San Benedetto Val di Sambro e nel tratto Casalecchio-Pianoro dispone già oggi di undici stazioni lungo il suo percorso a servizio di ampie zone urbane della città, in procinto di diventare dodici, una volta che verrà completata l’importante fermata “Prati di Caprara/Ospedale Maggiore”, ora costruita solo al grezzo.

Negli obiettivi del Pums (il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile da poco approvato) è prevista per questa linea “passante” una frequenza a regime di un treno ogni 15 minuti, una frequenza che effettivamente la renderebbe competitiva con altre modalità di trasporto, soprattutto se supportata da ulteriori forme di integrazione con il trasporto pubblico locale nelle diverse fermate e da strutture che facilitano l’interscambio, con la bicicletta o i mezzi privati.

Se per fare la linea passante occorre oggi solo la volontà (politica e organizzativa), per arrivare alla cadenza ai 15 minuti ci vogliono più treni e più corse e quindi più soldi e più tempo per la realizzazione. Intanto si potrebbe partire subito con l’unire le due linee.

È evidente a chiunque quanto sia strategica per l’area metropolitana di Bologna tale opportunità di mobilità: in poco più di mezz’ora si andrebbe da Pianoro a Casalecchio, in 18 minuti da Mazzini a Borgo Panigale (impensabile in auto) e ancora più in fretta in centro città. In particolare, potrebbe costituire una valida alternativa all’uso dell’auto in tangenziale, soprattutto in vista dei prossimi lavori e relativi problemi di congestione per l’allargamento del passante autostradale.

Photo credits: Onur K


7 pensieri riguardo “La città ha una “Circle Line”, ma solo sulla carta

  1. Articolo straordinario. Anche a me sembrava evidente considerando però solo il collegamento fra la Vignola/ Porretta e la linea che va dalla stazione centrale a Budrio però qui e spiegato più compiutamente e convincente. Perchè vien fuori solo ora?
    Forse perchè gli investimenti in questa soluzione crollano con notevoli risparmi ma con meno soldi per gli operatori del settore

  2. Ho già dato il mio apprezzamento per lo articolo ma vorrei anche suggerire due punti a Caprara che forse ha la possibilità di smentirli o di svilupparli per inserire altri due suggerimenti.
    Se non ricordo male la linea ferroviaria esistente arriva anche, non so per quali strade, alla fine della pista di atterraggio dello areoporto e una altra linea ferrata arriva a via michelino. Domanda era possibile utilizzarle invece di costruire alternative?

    1. @Paolo Vanelli: serve che la Regione Emilia-Romagna, committente del servizio ferroviario regionale, metta nero su bianco la richiesta alla società Trenitalia Tper, che svolge il servizio. Occorrerà prevedibilmente limare gli orari, perché oggi i treni da Pianoro arrivano a Bologna Centrale ai minuti 22 e 52, mentre i treni per Casalecchio partono da Bologna Centrale ai minuti 04 e 34; se non si vogliono tenere fermi i convogli in stazione per dodici minuti, occorre che su uno dei due rami – prevedibilmente il ramo Pianoro, che è interamente a doppio binario e quindi ha meno vincoli oraristici – vengano ritoccati gli orari di qualche minuto.
      Nulla di impraticabile, ma serve una minima volontà politica per farlo. Se qualche consigliere regionale ci legge, potrebbe porre la domanda direttamente all’Assessorato competente, per capire che cosa impedisce di avere la linea S1 in funzione già dal prossimo cambio orario, previsto a giugno.

  3. Ottimo, condivido, ne parliamo da anni… Contrariamente ai proclami sul cambiamento climatico, ambiente ecc. intanto si il Passante autostradale e non i ‘passanti’ ferroviari

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