Biblioteche digitali: un tesoro nascosto ancora tutto da scoprire

La Città Metropolitana di Bologna e la sua Università sono dei veri e propri esempi da seguire in questo campo, con una moltitudine di servizi efficienti e completi alle spalle. Sfortunatamente, però, molti di questi sono poco indicizzati e poco pubblicizzati

di Constantin Cimpoes, studente


Navigando sul portale del catalogo del Polo bolognese, Sbn Ubo, ci si imbatte facilmente nel vasto ventaglio di Risorse Digitali che la Città Metropolitana di Bologna offre, e in particolare la sua Università. Servizi come AlmaRE, AlmaDL, il servizio online della Biblioteca dell’Archiginnasio e della Biblioteca dell’Università di Bologna, l’affettuosa BuB.

Tra questi si nasconde un tesoro ancora troppo poco conosciuto, EmiLib, il primo network italiano di biblioteche digitali pubbliche per accedere gratuitamente a e-book, musica, video, audiolibri, giornali, riviste e molto altro ancora.

Ad oggi le biblioteche aderenti sono oltre 6.000 in 20 regioni italiane e 10 paesi stranieri, e la piattaforma MediaLibraryOnLine permette a loro di dar vita al prestito digitale, un servizio di prestito che si può utilizzare sia dalle postazioni di una biblioteca che da casa, dal proprio ufficio o da scuola, senza più la necessità di presentarsi fisicamente in biblioteca.

Il catalogo è vastissimo e in costante espansione, con la possibilità di consigliare personalmente l’acquisto di titoli mancanti alle biblioteche che partecipano al progetto. Gli Ebook, in formato Pdf o Epub, sono scaricabili in prestito digitale per un periodo di 14 giorni per un massimo di 5 libri al mese, anche prenotabili in caso di non disponibilità.

Le biblioteche digitali rappresentano la nuova frontiera della lettura, una rivoluzione nella loro dimensione, d’ora in poi non si potrà semplicemente avere a disposizione un libro nella propria tasca, ma un’intera biblioteca. La digitalizzazione di questi servizi permette innanzitutto una loro diffusione molto più ampia e a contatto con i giovani, che devono avere il diritto e la comodità di accedere alla lettura nei modi più svariati. 

È quindi importante rendere nota questa miniera d’oro di cultura ai più, grazie a campagne di sensibilizzazione che mostrano come la digitalizzazione riduca anche l’inquinamento connesso alla stampa e agli spostamenti dovuti al prestito fisico di libri. Bisogna far interessare i giovani alla lettura, e il modo migliore è rendere la fruizione di libri quanto più veloce, dinamica e semplice possibile, in una parola: smart

Le modalità di lettura potranno cambiare sostanzialmente, con la possibilità di fruire di colonne portanti della cultura direttamente dal proprio cellulare in qualsiasi ambiente ci si trovi, anche senza connessione, riducendo il peso e lo spazio di portarsi una biblioteca nello zaino. 

Ovviamente tutto ciò non tende a spodestare l’amata lettura fisica che tutti noi adoriamo, ma bensì a integrare la passione che condividiamo nel miglior modo possibile con le tecnologie che ci sono oggi offerte, così da incentivare e accogliere la prossima generazione di lettori. 

La Città Metropolitana di Bologna e la sua Università sono dei veri e propri esempi da seguire in questo campo, con una moltitudine di servizi efficienti e completi alle spalle. Sfortunatamente, però, molti di questi sono poco indicizzati e poco pubblicizzati, timidi in un mare di link e finestre web, tanto che la modalità più diffusa attraverso la quale si viene a conoscenza di queste gemme della collettività è il passaparola. Che per quanto sia uno strumento efficace di marketing purtroppo preclude la possibilità a tante persone estranee all’ambiente universitario di usufruire di un tesoro comune.

È quindi l’ora di fare un passo in più, di riunire, etichettare e categorizzare tutti questi servizi in un unico Hub centrale, comodo, veloce e rapido, di larga diffusione e conoscenza. Ritengo che al momento ci sia troppa frammentazione tra i vari servizi e alcune ridondanze, che rendono i servizi stessi alcune volte poche trasparenti e poco chiari, ma soprattutto poco conosciuti, perché l’utente, trovandosi di fronte a così tanti portali, tutti apparentemente simili, si sente spaesato. 

Il tutto deve diventare quindi più semplice, chiaro e accattivante, supportato da una campagna di marketing che metta in risalto i traguardi, i punti di forza e le opportunità che questi servizi offrono alla Comunità di Bologna.


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