Il controllo degli accessi, ormai si sa, per essere attivo su tutta via San Felice attende il passaggio del tram. Eppure, nemmeno quella potrebbe garantire alla zona la tranquillità di cui ha bisogno per riemergere dalle lamiere e offrirsi alla città, come chiesto ormai un anno fa da Giancarlo Dalle Donne. Al contrario, estendere fino a via della Grada la Ztl speciale Pratello-San Francesco permetterebbe di ottenere, sin da subito, risultati tangibili a favore di residenti, commercianti e cittadini
di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB
Il 1° marzo 2022, dopo un lungo iter che aveva coinvolto anche i residenti con incontri pubblici e la compilazione di un questionario, in via del Pratello e piazza San Francesco entravano per la prima volta in funzione le telecamere della Ztl “speciale” attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Chi le frequenta o le abita si ricorderà di come, prima di quella data, il traffico privato e commerciale avesse preso il sopravvento sulla loro natura pedonale, pur evidenziata dai cartelli stradali. Una deriva che, di giorno come di notte, aveva trasformato gran parte dello spazio in un parcheggio abusivo diffuso, con auto e ancor di più moto che correvano in entrambe le direzioni, in barba ai sensi unici e a rischio dell’incolumità dei tanti cittadini che, come sempre, popolano la zona.
Senza dogmatismi o imposizioni dall’alto, dunque, si è arrivati alla situazione attuale: dopo tanti tentativi falliti di pedonalizzazione, parziale o totale, lo spazio pubblico è tornato a disposizione delle persone, lasciando libero accesso soltanto alle (poche) auto dei residenti. Persino i bambini sono tornati a giocare per strada, sotto i portici o in piazza San Francesco, nonostante l’assenza di un parco giochi ne limiti, di molto, le potenzialità. Anche il rumore è sensibilmente diminuito: checché ne dicano gli inquisitori della vita notturna, uno stornello da osteria, per quanto stonato, è decisamente più piacevole del rombo gracchiante di un motore.
Oltretutto, come avevano già dimostrato i T-days, la diminuzione del traffico porta benefici anche a commercianti e proprietari: i dehors respirano e i prezzi degli immobili aumentano. Fintanto che non diventa speculazione – e il decreto Unesco, con annessa limitazione di licenze e permessi, serve proprio a impedirla – non penso ci sia da vergognarsene. Pure la concorrenza si fa positiva se paradossalmente, come mi confessò tempo fa un ristoratore della zona, «più attività aprono più tutti noi lavoriamo».
Una delle giuste critiche che spesso si sente fare, in questi casi, è come la concentrazione massiccia di attività in un solo luogo, oltre che la sua vivibilità, danneggi anche il circondario, “desertificandolo”. Un pericolo che aveva prontamente segnalato anche il nostro amico Giancarlo Dalle Donne, in un bell’articolo pubblicato il 19 agosto passato (qui) nel quale si richiamava l’antica denominazione del quartiere, il Borgo San Felice, per evidenziarne la vocazione comunitaria.
Di quell’articolo condivido l’analisi, e sposo la conclusione. E del resto, a parte i mercatini dei fiori e dell’usato di piazza San Francesco, o quello contadino del sabato mattina in piazzetta San Rocco, apparentemente la zona non lascia grandi occasioni di incontro lontane dai tavolini di un bar.
A ben guardare, tuttavia, ci si può rendere facilmente conto di come il “mercato” del tempo libero abbia già colto molte di queste potenzialità, se è vero come è vero che tanto via Pietralata quanto tutte le strade del perimetro tra via San Rocco e i viali hanno visto nascere, nell’ultimo periodo, molti negozi di prossimità e spazi culturali che, nel tempo, erano praticamente spariti da via del Pratello, soffocati dalle attività di ristorazione e dall’aumento dei costi di gestione.
Quello che ancora manca, a mio modesto parere, è proprio la limitazione del traffico, che approfitta del “buco” lasciato dalla Ztl nel primo tratto di via San Felice per scorrere indisturbato fino a lambire il Pratello. Una furbizia che minaccia pedoni e ciclisti, priva i residenti di molti parcheggi, limita la visibilità dei negozi e termina, molto spesso, in soste vietate o in seconda fila. Un’anarchia cui bisognerebbe mettere mano, possibilmente senza ricorrere a cure palliative.
La Ztl, ormai si sa, per essere attiva su tutta via San Felice attende il passaggio del tram. Eppure, nemmeno quella potrebbe garantire a Borgo San Felice la tranquillità di cui ha bisogno per riemergere dalle lamiere e offrirsi alla città, come chiede Dalle Donne. Al contrario, estendere fino a via della Grada la Ztl speciale Pratello-San Francesco permetterebbe di ottenere, sin da subito, risultati tangibili a favore di residenti, commercianti e cittadini. Osare per credere.