Quel portafogli ritrovato nella piscina di via dello Sport: «Grazie»

«Per la seconda volta in sei mesi ho smarrito un oggetto così importante e per la seconda volta qualcuno me lo ha restituito intonso, compreso il denaro che vi era custodito. Il 20 marzo un cittadino lo ritrovò affidandolo a una Volante della Polizia, il 15 settembre un paio di utenti della vasca olimpionica gestita da Asi in collaborazione con De Akker lo ha consegnato al personale della società di sport acquatici. Un doppio colpo di fortuna, ovvio. Ma quanto bene fanno atti di questa onestà»

di Giampiero Moscato, direttore cB


Perdere il portafogli in meno di sei mesi credo sia evento rarissimo per un qualsiasi essere umano dalla media capacità di concentrazione e di consapevolezza del proprio inserimento nel tempo e nello spazio.

Perdere il portafogli e ritrovarlo due volte con tutto il suo contenuto, soldi compresi, grazie all’onestà delle persone che lo ritrovano, non è solo evento quasi unico e un’enorme doppio colpo di fortuna: è una sequenza di fatti che inducono a pensare che il mondo sia migliore di come ce lo stiamo dipingendo, giorno dopo giorno, con i nostri commenti su Facebook, Instagram, X e TikTok, per citare alcuni luoghi di Internet (senza usare la brutta espressione anglofila social network) in cui è possibile scambiarsi notizie ma soprattutto impressioni ma dove nei fatti si sta incattivendo la convivenza.

Ecco, dopo questa nuova esperienza, che segue quella del 20 marzo 2023 (qui), sento il bisogno in primo luogo di ringraziare chi mi ha evitato nuovamente un mare di guai, ma anche di condividere la buona impressione di chi è stato non solo baciato dalla fortuna, ma abbracciato come un fratello da brave persone, alcune delle quali del tutto sconosciute.

Meno di sei mesi fa l’oggetto che custodisce, insieme al cellulare, pressocché tutto quello che serve di noi, mi si era sfilato dalla tasca posteriore dei pantaloni salendo sullo scooter in via Indipendenza, luogo di grande passaggio. Chi lo ritrovò vide arrivare un’auto della Polizia e lo consegnò intonso agli agenti che lo portarono in Questura dove mi fu restituito con tutto il contenuto originario nel momento in cui andai a fare la denuncia, convinto di aver perso tutto e di dover rifare tutti i documenti della mia vita.

Il secondo episodio è accaduto nella mattina del 15 settembre, dunque davvero meno di sei mesi dopo, negli spogliatoi della Piscina olimpionica di via dello Sport 4, gestita da Asi (Associazione sportiva italiana) in collaborazione con De Akker Bologna, società degli sport acquatici. Evidentemente, dopo aver mostrato la tessera, devo aver inserito male il portafogli nella tasca, oppure questo mi si è sfilato mentre mi spogliavo per prepararmi a entrare in vasca. Dopo l’ora di nuoto, che cerco di praticare con regolarità, rivestendomi ho provato l’orrenda sensazione di non ritrovare il portafogli nei pantaloni. Attimi di panico: credo di avere una ventina tra tessere, documenti, carte bancarie, dunque è chiaro quante cose avrei dovuto fare dopo, ma anche un discreto gruzzoletto in banconote, avendo fatto un prelievo al bancomat. Ho implorato il mio lato B, e non solo lui, di ripetere il miracolo del 20 marzo.

E così, imparanoiato ai massimi, mi sono recato alla biglietteria, dove non ho fatto in tempo ad arrivare che già il giovane che mi aveva accolto all’ingresso mi ha richiamato con decisione: «Fermati qua, guarda cosa abbiamo ritrovato!». Nemmeno il tempo di domandare che già avevo recuperato il malperso. Ho guardato all’interno, c’era tutto, soldi compresi, e ho ringraziato in modo enfatico il rappresentante di De Akker: «Siete fantastici. C’è anche tutto il denaro». «Bisogna ringraziare i due che lo hanno ritrovato e portato qui al desk».

Beh, io ovviamente ringrazio gli sconosciuti che mi hanno evitato un sacco di problemi (scrivo sperando che lo sappiano) ma ringrazio pure il personale di De Akker per la gentilezza e per le premure. Lo faccio con la società sportiva come lo feci allora con la Questura di Bologna. Sono gesti che fanno bene al cuore. Esiste un’umanità sana e solidale che alimenta la speranza. Tra la botta di lato B e l’onestà che me l’ha materializzata mi fa meglio, molto meglio, la seconda.


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