Martedì 17 ottobre, nel corso dell’ultimo Consiglio del Quartiere Porto-Saragozza, la destra cittadina ha dato l’ennesima dimostrazione del suo modo di fare politica: attivare la macchina del fango contro le persone che hanno il coraggio di esprimere le proprie posizioni (prima Begaj, poi Santori), mortificare il volontariato come se fosse “la favola bella che ieri ti illuse”, non credere alla buona fede del lavoro di chi si mette a disposizione della comunità
di Cristian Tracà, consigliere di quartiere
Martedì 17 ottobre durante il Consiglio di Quartiere abbiamo assistito a un atteggiamento del centrodestra cittadino che ci ha lasciato davvero sgomenti. Serata molto densa, tante questioni di rilievo, dibattito molto acceso. Solite polemiche sulla mobilità sostenibile: anche davanti al dato che parla di 4 milioni di passaggi di biciclette sulla ciclabile di via Sabotino in cinque anni, parte dell’opposizione continua a trovare sempre alibi per votare no contro qualsiasi azione, anche se si tratta di manutenzione dell’esistente.
Due però sono gli argomenti più caldi: la solidarietà ai lavoratori della Marelli e la sicurezza integrata nell’area di via Felice Battaglia.
L’ordine del giorno numero 29 presentato da Sinistra Unita chiede di esprimere solidarietà ai lavoratori della Marelli, alle istituzioni di impegnarsi per garantire la continuità produttiva, al Quartiere di dare comunicazione ai cittadini rispetto ai lavori che la stessa Marelli sta portando avanti in zona Timavo.
Nessuno sospetta che possa esserci un distinguo e invece Fratelli d’Italia si astiene, giustificando il no con il rammarico per il mancato inserimento nelle premesse dell’atto di un plauso al Governo e in particolare al viceministro Bignami, esponente del loro partito, per l’impegno profuso. L’opposizione si spacca: su questo Forza Italia non segue i colleghi dell’opposizione. L’impressione è che il mancato spot a un partito diventi una questione così di principio da scavalcare anche la solidarietà verso chi rischia di finire per strada.
Ordini del giorno 31 e 32, spannung: il centrodestra scatena la bagarre. Forza Italia chiede di intervenire sull’area di via Felice Battaglia, teatro di episodi di vandalismo da parte di adolescenti, proponendo l’installazione di un sistema di videosorveglianza.
Il Centrosinistra, ritenendo che le telecamere siano una risposta molto parziale e spesso inefficace, propone di rafforzare l’azione dell’educativa di strada e di continuare nel solco dei patti di collaborazione con le associazioni e le scuole, di valorizzare il tema dei cortili di comunità e, riprendendo in parte l’ordine del giorno precedente (qualora il lavoro di comunità non desse risultati apprezzabili) di valutare l’inserimento del sistema di videosorveglianza proposto dall’opposizione.
Nel mio intervento di illustrazione dell’Odg a nome del gruppo, mi permetto di far notare che il ministro Piantedosi il 21 gennaio 2023 ha sottoscritto in Prefettura il Patto per la Sicurezza Urbana Integrata che afferma la necessità di lavorare su più piani per sostenere il principio della coesione sociale e della vivibilità. Lo stesso Governo, di fatto, con il suo esponente più qualificato a parlare di ordine pubblico, chiede di non limitarsi a soluzioni puntuali, forse consapevole che la deterrenza della telecamera spesso ha il solo effetto di spostare un po’ più in là i fenomeni.
I consiglieri di opposizione rilanciano e attaccano l’Ordine del Giorno perché ‘sporca’- e cito le parole pronunciate in aula – il tema della sicurezza con il tema delle associazioni e comincia l’attacco frontale all’associazione La Ricotta, citata nella premessa del testo per l’ottimo lavoro svolto nell’area con i patti di collaborazione e con l’attività del progetto Super Ravone. Viene da pensare che la sicurezza integrata ancora non sia un tema culturale del centrodestra ma solo del Ministro, stando alle parole in aula.
Non finisce qui: la Consigliera Cesari di Forza Italia riconosce che il lavoro dell’associazione sia buono e che ha creato dei momenti di comunità utili alla zona, ma vorrebbe che sparisse il nome dell’associazione per motivi di opportunità. Rincara la dose Fratelli d’Italia cominciando ad alludere con perifrasi a Mattia Santori (che per inciso non presiede più l’associazione da quando ha deciso di entrare in politica) e al presunto orientamento politico dell’associazione.
La destra cittadina da mane a sera sfodera il suo modo di fare politica: usare come bersaglio di una macchina del fango le persone che hanno il coraggio di esprimere le proprie posizioni con molta franchezza (prima Begaj, poi Santori), mortificare il volontariato come se fosse la favola bella che ieri ti illuse, non credere alla buona fede del lavoro di chi si mette a disposizione della comunità.
Spero che i tanti cittadini e le tante cittadine di quella associazione, usati e tirati in mezzo per attaccare l’Amministrazione e il Centrosinistra, possano avere la possibilità di replicare raccontando com’è cambiata la vita del Parco Petri dopo l’inizio del loro volontariato, che nulla ha a che fare con tessere di partito.
Sarebbe bellissimo che raccontassero come hanno ricostruito il campetto da calcio, e come negli ultimi anni sono riusciti a creare una comunità attiva e partecipe di residenti e non solo: la destra probabilmente butterà ancora una volta la palla in tribuna, preferendo generare sfiducia negli altri e, quindi, insicurezza.
Un pensiero riguardo “Il centrodestra bolognese calpesta l’associazionismo e pensa al proprio marketing”