«Anziché evitare una collaborazione per poi scrivere “la destra cittadina ha dato l’ennesima dimostrazione del suo modo di fare politica”, non sarebbe stato meglio lavorare insieme come ho chiesto, cercando di risolvere davvero i veri problemi del cittadino, ascoltandoli, piuttosto che farci la guerra solo perché di partiti diversi?»
di Annamaria Cesari, consigliere di quartiere Porto Saragozza, capogruppo Forza Italia
Spiace leggere quanto pubblicato su Cantiere Bologna dal consigliere Tracà (qui), poiché trattasi di una ricostruzione parziale e non oggettiva dell’ultimo Consiglio di Quartiere al Porto Saragozza.
«Il centrodestra bolognese calpesta l’associazionismo e pensa al proprio marketing» – «la destra cittadina ha dato l’ennesima dimostrazione del suo modo di fare politica», cita l’articolo. A Bologna non parliamo più di marachelle risolvibili con una sgridata in casa, parliamo di minori che sono perfettamente in grado di puntarti un coltello contro e dirti «ti taglio la gola e ti stupro» come recentemente abbiamo tristemente appreso da fatti di cronaca bolognese.
Ma ripercorriamo i fatti. In via Felice Battaglia – in zona sensibile ovvero in corrispondenza dell’asilo nido Gaia, della scuola d’infanzia De Stefani, del nuovo imminente polo Carracci (elementari e medie), del nuovo sgambatoio per cani e del parco giochi “Barone Rampante” – si sono verificati numerosi eventi di vandalismo, degrado e violenza. Da anni il nido si vede l’ingresso vandalizzato (vuoi per graffiti, la fontanella divelta, paletto di recinzione smantellato, i rifiuti dei limitrofi cestini asportati e gettati appositamente davanti la porta); alcuni camper, addirittura senza ruote, hanno sostato nei parcheggi a strisce blu per anni (con buona pace del decoro della zona e dei residenti che, tra i vari disagi, non hanno potuto utilizzare i parcheggi); anni fa è stato dato alle fiamme il tetto del Nido Gaia; recentemente alcuni minorenni sono stati protagonisti di tensioni tra adolescenti sfociate in rissa finita alle cronache per modalità ed attori; sono stati appiccati due roghi all’interno dello sgambatoio utilizzando i rifiuti che erano nei cestini limitrofi; i residenti (che portano il cane fuori la sera) lamentano azioni di molestia e aggressione per mano di gruppi di minori tra i 12 ed i 17 anni che si aggirano di sera nella zona. In sostanza, i cittadini hanno un concreto e fondato timore per la loro sicurezza e incolumità.
Alla luce di tutto questo, ho quindi presentato un Odg (il n.31) con cui invitavo «il Sindaco e la Giunta (con particolare riferimento ai componenti del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza) a valutare l’opportunità di installare un sistema di videosorveglianza in corrispondenza dell’asilo nido e della scuola materna, nonché delle scuole Carracci e dell’area giochi, se del caso valutando anche gli ingressi di via del genio e via di Ravone».
Detto testo, prima della presentazione formale, è stato preventivamente inviato alla maggioranza, con il dichiarato e auspicato intento di aprire un dialogo e un confronto tanto da raggiungere quanto più velocemente un’approvazione unanime nell’ottica di una migliore tutela della cittadinanza.
Come risposta mi è stato inviato un testo che ricalcava il mio, ma che presentava contenuti troppo “di parte” (l’elogio all’associazione La Ricotta e la richiesta di ulteriori finanziamenti ad associazioni di settore), quindi contenuti più ampi rispetto al testo originario, dettato da ragioni di necessità e di urgenza; ho manifestato il mio disappunto spiegando che data la gravità della situazione in quella zona sensibile, e la necessità di approntare celermente uno strumento di deterrenza a tutela della cittadinanza, il mio Ogd non poteva essere usato come “cavallo di troia” per introdurre questioni inerenti l’associazionismo che meritano una propria e attenta valutazione (la Ricotta l’ha citata la maggioranza nel suo Odg 32, non io).
Di fatto ho chiesto di valutare un testo di Odg condiviso, Forza Italia e maggioranza, senza indicazione di associazioni così da “non sporcare” il testo con alcuna “tifoseria” di parte, prevedendo solo la risposta concreta immediata (e anche economicamente percorribile per le casse comunali): la videosorveglianza insieme alle attività di cui alla sicurezza integrata, ai patti di collaborazione e ai cortili di quartiere indicati dalla maggioranza. La proposta è stata rifiutata, la maggioranza ha bocciato il mio odg e ha promosso il suo. Il termine “sporcare” quindi è stato utilizzato con evidente diversa connotazione da quella che strumentalmente è apparsa nell’articolo del consigliere Tracà. Spiace.
Finale. Il presidente Cipriani, mentre la maggioranza discuteva se valutare la mia proposta di emendare il mio Odg integrandolo con il loro, come ho chiesto, “richiamava la truppa” evidenziando come il mio testo fosse «miope» e non meritevole di approvazione. No, il mio Odg ci vede benissimo, come il sistema di videosorveglianza che avrebbe potuto fungere sia da deterrente, che quale elemento rassicuratore per la cittadinanza. L’Odg della maggioranza è invero “sordo” poiché fa finta di non sentire e non risponde concretamente alla richiesta di intervento proveniente dall’onesto e indifeso cittadino.
Pare che la maggioranza tenda a sminuire gli eventi denunciati derubricandoli a “marachelle” gestibili con l’associazionismo: la nostra città, la nostra casa, è seconda in graduatoria per violenze e stupri, che qualcosa vada cambiato?
Ultime riflessioni. Come ammesso anche dal consigliere Tracà ho affermato che le attività delle associazioni sono cosa buona – quindi dove sarebbe il «calpestare l’associazionismo»?. Ho poi dichiarato che la soluzione al problema insicurezza avanzata dalla maggioranza non era risolutiva perché l’associazionismo/sicurezza integrata/cortili di quartiere non possono oggettivamente sostituirsi all’occhio vigile della videosorveglianza (e infatti dopo 3 anni dall’attività dell’associazione citata i noti problemi ci sono ancora), posto che è più che evidente che chi delinque lo fa di notte, non di giorno mentre ci sono le attività sociali.
Anziché evitare una collaborazione per poi scrivere «la destra cittadina ha dato l’ennesima dimostrazione del suo modo di fare politica», non sarebbe stato meglio lavorare insieme come ho chiesto, cercando di risolvere davvero i veri problemi del cittadino, ascoltandoli, piuttosto che farci la guerra solo perché di partiti diversi?