Dieci domande per il Pd bolognese

Il compito di ogni cronista e di ogni testata è cercare conferme o smentite certificabili alle voci e alle piste che con il loro lavoro hanno la ventura di incrociare. Ci sono troppe questioni irrisolte in questa fase cruciale della città, sulle manovre per sostituire, nel 2021, il sindaco Virginio Merola, al termine dei suoi due mandati. Il partito è il motore del centrosinistra ed è a lui che vanno chieste le cose che sono sulla bocca di tutti e che aspettano una risposta chiara che, siamo certi, arriverà

di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB


Accade spesso, quando si insegue una notizia, di incappare in uno di quei momenti in cui tutto appare inevitabilmente confuso. Troppe le fonti, troppe le piste, troppi gli input e troppo diversi per poter costruire un quadro d’insieme coerente. Così, succede banalmente che i dubbi risultino molti di più delle certezze, e le domande si accavallino le une sulle altre senza apparente possibilità di risposta.

Il buon cittadino, a giusta ragione, di questa gran confusione potrebbe pure infischiarsene. In fin dei conti la vita è come uno se la racconta, e per avere una buona storia non c’è poi bisogno di troppi particolari. Basta crederci. Sfortunatamente, un simile privilegio non è concesso al cronista, a cui è invece richiesto un approfondimento dei fatti al limite del maniacale, non fosse altro che per punire la sua assurda pretesa di raccontare, oltre alla propria, anche le vite degli altri.

Così è capitato a me, che da tempo seguo le vicende del Pd bolognese (“eh però te le sfighe le cerchi col lanternino, figlio mio…”), di incappare in uno di questi momenti. E dunque, lo ammetto pubblicamente, in quel grande macello che è la corsa verso le prossime elezioni comunali, io ho assunto involontariamente la parte dell’ignaro bove: scaraventato a destra e a sinistra, in attesa del definitivo colpo mortale. Stordito dalle troppe domande e maldicenze, ho quindi pensato di condividere qui con voi le mie sventure, sperando che siano i diretti interessati a dissipare qualche dubbio, magari rispondendo su queste stesse pagine. Del resto il Cantiere è nato per questo, il confronto franco e senza peli sulla lingua. Ecco dunque di seguito alcune delle domande a cui non sono in grado di dare una risposta:

  • Alcune voci interne al Partito Democratico sostengono che in caso di mancate primarie, Matteo Lepore sarebbe pronto a creare una propria lista e a correre contro il Pd. L’assessore ha già smentito queste voci, invocando le primarie per la scelta del candidato. Di recente tuttavia aveva anche assicurato il suo sostegno al percorso unitario intrapreso dal partito. Come sono conciliabili queste due posizioni?
  • L’assessore alla sicurezza Alberto Aitini ha pubblicamente sostenuto che, a suo parere, non ci sarebbero le condizioni per lo svolgimento delle primarie. Il segretario provinciale, Luigi Tosiani, si è impegnato in consultazioni tuttora in corso per giungere all’indicazione di un candidato unitario. Come si pongono entrambi rispetto alle recenti esternazioni di Stefano Vaccari (responsabile Organizzazione Pd nazionale), che ha negato indicazioni da Roma contrarie al loro svolgimento?
  • Per quanto concerne le consultazioni tra gli iscritti in corso in questo periodo, Tosiani è in grado di dirci come si stanno svolgendo? Quanti iscritti hanno effettivamente partecipato a queste riunioni? Si è giunti a una posizione condivisa e si sono eventualmente svolte votazioni certificabili per sancirla? Esistono verbali di queste riunioni in cui possano essere contenute queste informazioni? E se esistono dove possono essere reperiti e consultati pubblicamente?
  • Come si è conclusa, se si è conclusa, l’indagine interna al Pd sulla nota vicenda del Congresso nazionale dei Giovani Democratici e sul contestato seggio di Pieve di Cento di cui abbiamo dato notizia anche qui su Cantiere Bologna? E nel caso l’indagine fosse ancora in corso, i protagonisti si sono autosospesi in attesa di chiarire la loro posizione o sono tuttora operanti all’interno del partito? Con che ruoli? Hanno partecipato anche loro alle consultazioni? In che veste?
  • Alcune ricostruzioni giornalistiche danno in ascesa le quotazioni di Andrea De Maria come prossimo candidato sindaco. È vero, come sostiene qualcuno, che in caso di candidatura di De Maria e sue conseguenti dimissioni da parlamentare il candidato alla successione per il seggio vacante sarà l’attuale assessore Marco Lombardo? Ed è vera o falsa la voce secondo la quale lo stesso seggio sarebbe stato offerto anche a Matteo Lepore in cambio della sua desistenza nella corsa verso le elezioni comunali?
  • Parliamo ora dei rapporti interni al Pd. È realistica o totalmente inventata la ricostruzione che vuole sia stato proposto ad Alberto Aitini e a Luigi Tosiani di diventare rispettivamente segretario del Pd di Bologna e segretario regionale in cambio del loro sostegno alla candidatura a sindaco di De Maria nell’assemblea comunale del partito?
  • Sappiamo che i rapporti di forza tra correnti all’interno dell’assemblea cittadina del Pd, in scadenza nel 2021, non corrispondono agli attuali assetti nazionali. Nel caso in cui Matteo Lepore fosse indicato come candidato sindaco, si impegnerà a garantire il pluralismo tra le fila del suo partito o procederà ad un repulisti? E per quanto concerne gli attuali assessori? Saranno confermati? Qual è la sua posizione rispetto al coinvolgimento di Bologna Civica di Tonelli?
  • Nel caso in cui De Maria fosse indicato come candidato sindaco, quale sarebbe il perimetro della coalizione con cui il Pd si presenterebbe alle elezioni? È plausibile immaginare una coalizione composta soltanto da Pd, Bologna Civica di Tonelli e Italia Viva? Qualcuno sostiene addirittura che siano in corso interlocuzioni con Forza Italia, ma questa è davvero una possibilità?
  • In più di un’occasione sia Nicola Zingaretti che Stefano Bonaccini hanno sottolineato la necessità di un coinvolgimento del M5S e della Sinistra nella costruzione delle coalizioni locali. Il Pd bolognese intende seguire queste indicazioni? E se sì in che modo? Come pensa il partito di far convivere nella stessa maggioranza e nella stessa giunta posizioni apertamente inconciliabili come quelle di Tonelli e di Coalizione Civica?
  •  Il segretario Luigi Tosiani ha recentemente invitato a confrontarsi sui programmi e sui progetti. Ma converrà anche lui che questi possono radicalmente cambiare in conseguenza degli alleati con cui si decide di governare. Nel caso in cui dovesse avviarsi un’interlocuzione approfondita con Tonelli e con i movimenti del cosiddetto “Centro”, che ne sarebbe dei piani per la mobilità sostenibile portati avanti negli ultimi dieci anni? Che fine farebbe il progetto del Tram, osteggiato dai commercianti e dalla Destra? E nel caso contrario di un’alleanza con Coalizione Civica, quale sarebbe la posizione del Pd rispetto alla realizzazione del passante di mezzo?

Come si è visto, la mia testa è un bel casino e le domande sono molte più dei dieci punti indicati. Certo, non ho la pretesa che siano tutte sensate e pertinenti, ma era comunque mio dovere farle. Del resto è questo il compito di un cronista.

Mi auguro che chi ha le risposte, laddove chiaramente ci siano, abbia anche la pazienza di condividerle pubblicamente con me e con tutti gli altri lettori del Cantiere. Se ciò accadesse, non dubiti, gliene saremmo tutti molto riconoscenti.


5 pensieri riguardo “Dieci domande per il Pd bolognese

  1. Sono un lettore “di provincia” , di Ravenna per la precisione, e, come naturale, non conosco i retroscena del PD bolognese. Però le domande che lei pone mi sembrano più che giustificate e, sotto molti aspetti, potrebbero essere rivolte, con altri nomi ed altri personaggi ma con gli stessi problemi, anche ad altre realtà provinciali. Quindi aspetto con ansia le eventuali , speriamo prossime, risposte pubbliche. A margine le chiedo se è prevedibile, per la futura campagna elettorale, anche le presenza di una lista ” Coraggiosa” come è stato per le elezioni regionali ed alcune competizioni elettorali in provincia ( Faenza, Imola).

    1. Salve!
      Innanzitutto mi permetta di ringraziarla per le gentili parole. A noi di Cantiere fa ovviamente sempre piacere sapere che il nostro lavoro è apprezzato, indipendentemente dalla provenienza dei lettori! Fatta questa doverosa premessa, rispondo subito alla sua domanda confessandole molto banalmente che ad oggi non ci sono indicazioni ufficiali per una presenza di una lista “Coraggiosa” alle prossime elezioni comunali. Questo non impedisce certo di pensare che questa possa essere presentata in un prossimo futuro, come del resto suggerirebbe anche il semplice buon senso. Come ben sappiamo infatti la Sinistra è variegata e troppo spesso inspiegabilmente frammentata. Dunque ben vengano soggetti politici che abbiano l’ambizione e la forza di coagulare tutte queste anime in un progetto comune, si chiami “Coraggiosa”, Coalizione Civica o altro. Non è molto, ma è tutto quello che posso dirle al momento.
      La ringrazio ancora per l’attenzione che sempre ci accorda.
      Cordiali saluti

  2. Caro Pier Francesco, faccio mie le tue domande, che sono perfette. Vorrei anch’io ci fosse chiarezza e si smettesse di cucinare nelle segrete stanze le scelte del PD. Lo Statuto prevede le primarie e le primarie devono essere. Nessuno dei dirigenti ha il potere di sostituire alla volontà degli iscritti e degli elettori i propri intrighi. Dovremmo dare un vero e proprio ultimatum ai dirigenti del partito in nome della trasparenza e della democrazia. E del rispetto dello Statuto.
    Roberto Bin

  3. Domande chiare , precise e pertinenti che anche io faccio mie e spero (“ la speranza é sempre l’ultima a morire “), che qualcuno della dirigenza si assuma l’onore e l’onere di rispondere alle domande in modo chiaro e trasparente. Ciò mi aiuterebbe a ritrovare la fiducia nei meccanismi e nei processi decisionali del mio Partito.
    Ci tengo a ribadire che il percorso delle primarie è un percorso democratico e uno strumento di concreta partecipazione dei cittadini per scegliere il futuro candidato Sindaco della nostra città. Ringrazio tutta la redazione e i collaboratori di “Cantiere Bologna” per l’egregio lavoro di informazione, conoscenza e dialogo sui temi e le realtà presenti nella nostra città.

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