Il Passante tra propaganda e “greenwashing”

Per interrompere la catena di scelte disastrose sulla mobilità, che ormai sono un elemento caratteristico del panorama bolognese, sarebbe opportuno fermare subito lo scempio dell’allargamento autostradale e convocare un’Assemblea Cittadina per disegnare una mobilità urbana e metropolitana adeguata ai tempi

di Luca Tassinari, membro dell’associazione AMO Bologna Onlus e della Rete Civica Aria Pesa


Quando si parla di “Passante green” tocca essere perentori: un’autostrada in mezzo a una città non potrà mai essere green, e non solo per via del colore dell’asfalto.

I dati di traffico pubblicati recentemente dalla Città Metropolitana sono allarmanti. A giugno 2021 il traffico veicolare è tornato quasi ai livelli del 2019, e nel frattempo si è dimezzato l’uso del trasporto pubblico locale. Questi dati dicono che l’incidenza dell’auto sul totale degli spostamenti sta aumentando. In questo contesto incentivare ulteriormente il traffico veicolare allargando strade e autostrade urbane è l’esatto contrario di quello che serve, e non c’è “miglioria green” che possa risolvere questa contraddizione in termini.

Se questo non bastasse, è bene ricordare che l’allargamento del Passante di Mezzo comporta un aumento netto delle emissioni di CO2 nel 2025 rispetto al 2014, come certificato nel parere finale della Regione sul progetto. Approvare un’opera che aumenta le emissioni dopo aver dichiarato l’emergenza climatica, come hanno fatto Comune e Regione, è un’altra contraddizione in termini che nessuna miglioria green può eliminare.

L’insostenibilità di un’autostrada in mezzo alla città è intrinseca e strutturale. Farla ancora più larga, salvo poi infiocchettarla di verde, significa cedere alla logica perversa che da decenni ci fa marciare uniti e compatti verso la catastrofe ecologica.

Quella logica che tratta le emissioni di CO2 e quelle inquinanti con criteri meramente contabili: aumentare le emissioni per poi “compensarle” con accorgimenti green che vanno dai pannelli fotovoltaici all’elettrificazione, dalla desigillazione di suolo alla riforestazione. Tutte cose nobilissime, per carità, ma che hanno senso solo se precedute da una riduzione drastica delle emissioni. In caso contrario sono strumenti di propaganda e greenwashing per contrabbandare come ecologiche decisioni deleterie per l’ambiente. Un po’ quello che fanno le compagnie petrolifere che da un lato aumentano le estrazioni di idrocarburi e dall’altro annunciano che pianteranno tanti begli alberi.

E come si fa a ridurre le emissioni dei trasporti? Riducendo l’uso dell’auto privata, per esempio, non certo incentivandolo allargando le strade. E come si fa a ridurre l’uso dell’auto privata? Potenziando il trasporto pubblico locale, la ciclabilità e il servizio ferroviario metropolitano, per esempio, non certo potenziando il Passante di Mezzo. Le associazioni ambientaliste presenti in città lo dicono da anni, inascoltate. Per chi volesse approfondire, in rete c’è un agile documento che illustra queste e altre proposte.

Chi sente l’urgenza di azioni radicali e immediate per contrastare la crisi ecologica che stiamo vivendo dovrebbe trovare il coraggio di dire che allargare un’autostrada in mezzo alla città è un’assurdità, a prescindere dalla quantità e qualità di lustrini verdi con cui si tenta di adornarla. Autostrade per l’Italia SpA nel 2016 fu la prima a presentare l’allargamento del Passante come smart green infrastructure, suscitando giustamente l’ilarità di chiunque avesse un minimo di consapevolezza dei temi ambientali. Chi ha ancora quella consapevolezza dovrebbe avere la stessa reazione quando l’allargamento di un’autostrada urbana viene definito un simbolo della transizione ecologica.

Chiudo con un parallelo inevitabile. Quando si cominciò a parlare di People Mover, i comitati contrari avvisarono ripetutamente, e con motivazioni ben fondate, che si trattava di un’opera inutile e dannosa. Furono marchiati come “quelli del no a prescindere” e snobbati dalle amministrazioni locali. Sappiamo com’è andata a finire: il People Mover va quando ne ha voglia, non garantisce un servizio adeguato e i costi del disastro annunciato pesano per un milione e mezzo di euro all’anno sul bilancio comunale, cioè sulla collettività. Il Passante di Mezzo finirà allo stesso modo, aggravando la congestione del traffico, con costi economici e sociali scaricati sulla collettività e profitti a beneficio esclusivo dei privati, con la sola differenza che costerà dieci volte di più. 

Il Comune di Bologna ha recentemente approvato le Assemblee Cittadine come nuovo processo di partecipazione. Per interrompere la catena di scelte disastrose sulla mobilità, che ormai sono un elemento caratteristico del panorama bolognese, sarebbe opportuno fermare subito lo scempio del Passante e convocare un’Assemblea Cittadina per disegnare una mobilità urbana e metropolitana adeguata ai tempi.


8 pensieri riguardo “Il Passante tra propaganda e “greenwashing”

  1. Sono totalmente d’accordo fin dalla nascita del progetto. Facciamo una bella Assemblea cittadina o una bella Agorà ma che siano deliberative altrimenti la gente sta a casa e magari si lamenta nel privato. Qui nella zona Lame (Pescarola accanto al People moover) abbiamo diverse sedi disponibili (il mio Centro Sociale Anziani per esempio o altro)-

  2. esatto serve una bella assemblea deliberativa o un referendum (mai concesso ne per il passante ne per il treno -tram in citta, referendum essenziali, IN QUANTO SI PRENDONO DECISIONI che riguardano la vita dei cittadini di Bologna e non solo per i prossimi 30 anni) . assemblee vere non certo come gli incontri fasulli con la cittadinanza fatti tra il 2016 e 2017 dove venivano mostrare SOLO DECISIONI GIA’ PRESE, ricordo che NON si possono prendere decisioni cosi’ importanti e poi mettere i cittadini DIFRONTE AL FATTO COMPIUTO, OPPURE SI PUO’ MA NON SIAMO DIFRONTE AD UNA DEMOCRAZIA.

  3. emergenza climatica…. tanto bla bla (come dicono Greta e la Regina Elisabetta), ma poi business as usual: ancora petrolio, auto, autostrade, queste ultime da ‘rinverdire’ con un po’ di belletto (come racconta un’intervista sul Corriere di oggi i depuratori dell’aria consumerebbero un’enorme quantità di energia, con conseguenti emissioni climalteranti…): i governanti dimostrano di non aver capito (o di aver capito sin troppo bene?) che siamo diretti verso la catastrofe planetaria. La pandemia ci ha mostrato come si affronta un’emergenza, quando é percepita davvero come tale…

  4. Nel mio commento di questa mattina manca una parola: NON ero d’accordo col progetto del cosiddetto passante di mezzo mentre sono d’accordo totalmente con l’articolo di Luca Tassinari e i successivi commenti. Saluti e scusate.

  5. Parto dalla fine: il People Mover inquina ? Non mi pare …. E’ un incentivo ad usare un mezzo pubblico ecologico, eppure non vi piace nemmeno questo ! Va forse meglio l’autobus urbano o una serie di taxi ?
    L’autostrada in città non va bene, quindi la spostiamo in campagna così inquiniamo un po’ anche là ? Oppure la chiudiamo definitivamente e dichiariamo Bologna zona “auto/Autocarri/pullman/moto/scooter”-free ? La vogliamo lasciare così com’è, perennemente intasata? A Bologna il Tram non va bene …. non mi pare che inquini; il People-mover non va bene (e non inquina) ….. dire sempre no, non porta da nessuna parte. Ci vogliono soluzioni ai problemi …. soluzioni praticabili che si possano vedere o al massimo far vedere ai nostri figli.
    Sono ansioso di ascoltarle ….
    Anche a me piacerebbe un mondo pieno di alberi, senza auto ed inquinamento, dove tutti girano in bicicletta, a piedi o a cavallo ….. c’era 100 anni fa !

    1. CERTAMENTE IL PEOLPE MOVER NON INQUINA: E’ FERMO 9 GIORNI SU 10 !!!
      L’AUTOSTRADA in citta non va bene , tutte le citta’ evolute delle nazioni avanzate in Europa e negli stati uniti le demoliscono (o le interrano , ci sono articoli su articoli su internet, ((madrid ,monaco, san francisco ,boston ecc ecc sono solo alcuni esempi ) perche’ mai ci dobbiamo beccare oltre al traffico di Bologna e provincia, anche tutto quello d’Italia e di Europa che passa forzatamente da qui 365 giorni all’anno??? ma questa e’ una maledizione divina ,COSA ABBIAMO FATTO NOI CITATDINI X MERITARCI COTANTA DISGRAZIA?? Spastate lo vi pare ma non in mezzo alla citta’ per favore !!
      Infine dire sempre no QUANDO I PROGETTI SONO FATTI COI PIEDI E PROPINATI CON INSISTENTE ARROGANZA, NON SOLO E’ LECITO, MA ANCHE DOVEROSO NEI CONFRONTI DEI CITTADINI ATTUALI E FUTURI (figli e nipoti)

    2. Caro Mirko di proposte ne sono state fatte, alcune le puoi leggere qui: https://lotteambientalibolognesi.noblogs.org/piano-rivoluzione-ambientale/

      Ciò detto, l’ironia su cosa c’era pochi decenni prima della tua nascita non fa ridere: la catastrofe la affronterà chi vivrà tra qualche decennio; quindi si, hai ragione quando dici che servono “soluzioni praticabili che si possano vedere o al massimo far vedere ai nostri figli”. Tra queste, ridurre il numero di automobili nei prossimi anni (non decenni) e non spendere miliardi di euro per far crescere lo spazio a loro disposizione. Di esempi, in tal senso, in Europa ce ne sono diversi.

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