La difesa della salute e dell’ambiente contro il Passante è una questione legale o politica?

La disputa sopra il Passante di Mezzo tra l’associazione Amo Bologna Onlus e il Comune ha visto prima il Tar e poi il Consiglio di Stato esprimersi in favore dell’Amministrazione. Ma la battaglia continua e il prossimo 7 febbraio è fissata l’udienza per la discussione del merito del ricorso

di Luca Tassinari, Amo Bologna Onlus


Pare che il Comune di Bologna non sia molto sensibile agli interessi difesi da attiviste e attivisti residenti nel Comune. Vediamo perché. Portate pazienza per la ricostruzione un po’ tecnicistica che segue, ma è indispensabile per chiarire i fatti prima di porre la questione politica. 

Il 21 aprile 2022 un’ordinanza del Tar di Bologna ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dall’associazione Amo Bologna Onlus e da un gruppo di cittadine e cittadini contro il decreto che ha ritenuto “ambientalmente compatibile” il progetto del c.d. Passante di Mezzo, condannandoli alle spese nei confronti della Regione, del Comune, della Città Metropolitana, dei Ministeri competenti e di Autostrade per l’Italia, per un totale di 10.000 Euro.

I ricorrenti hanno impugnato l’ordinanza e l’11 luglio il Consiglio di Stato ha respinto l’appello, ma diversamente dal Tar ha disposto la compensazione delle spese con questa formula:

“Ritenuto che – in ragione del carattere sensibile degli interessi coinvolti – sussistano giuste ed eccezionali ragioni per compensare tra le parti le spese della presente fase cautelare, il Consiglio di Stato compensa tra le parti le spese della presente fase cautelare” (sottolineatura nostra).

Per i poco avvezzi al linguaggio legale, tra cui chi scrive, chiariamo: compensare le spese significa che ogni parte coinvolta, come lo è il Comune, si paga le sue. Gli interessi sensibili riconosciuti dal giudice sono quelli difesi dai ricorrenti, fra i quali ci sono la qualità dell’aria, la salute delle persone, la salute dell’ambiente.

Nonostante la decisione del Consiglio di Stato, il 28 luglio 2022 il Comune di Bologna ha chiesto il pagamento delle sua parte di spese maggiorata di oneri accessori, per un totale di 2.787,62 Euro. I ricorrenti hanno provato a resistere, spiegando con tanto di riferimenti a precedenti decisioni dello stesso Consiglio di Stato, che “la presente fase cautelare” va intesa come l’intero procedimento cautelare, compreso il primo grado. Il Comune non ne ha voluto sapere e il 15 settembre scorso ha intimato il pagamento, pena la riscossione forzata. Per non incorrere in ulteriori spese, alla fine i ricorrenti hanno pagato.

La battaglia contro il Passante di Mezzo non è comunque conclusa: chiusa la fase cautelare, il prossimo 7 febbraio è fissata davanti al Tar di Bologna l’udienza per la discussione del merito del ricorso.

Passiamo alla questione politica: con il loro atteggiamento gli uffici legali del Comune di fatto sostengono che un cavillo interpretativo vale più del “carattere sensibile degli interessi coinvolti” riconosciuto dal Consiglio di Stato, che peraltro non si vede perché dovrebbe valere solo nel secondo grado di giudizio, e non anche nel primo.

Il Sindaco e la Vicesindaca della città più progressista d’Italia sono a conoscenza di questo atteggiamento dei propri uffici legali? E se sì, sono d’accordo con il principio che un cavillo interpretativo vale più della difesa di interessi sensibili come la salute e l’ambiente? E già che siamo in tema di risposte politiche a interessi sensibili: il 27 febbraio scorso numerose realtà ambientaliste bolognesi hanno chiesto una Valutazione di Impatto Sanitario sul progetto di allargamento del Passante di Mezzo. Il Comune di Bologna dopo sette mesi non ha ancora risposto, a riprova che certi interessi sensibili non sono una sua priorità.

Anche per questa scarsa attitudine all’ascolto della nostra classe politica, il 22 ottobre prossimo saremo in piazza con una manifestazione nazionale per chiedere per l’ennesima volta di fermare un’opera impattante e dannosa come l’allargamento di un’autostrada urbana.

E per dimostrare che la lotta per la giustizia climatica e sociale è anche un movimento solidale, invitiamo non solo a partecipare al corteo, ma anche ad aiutare concretamente chi si fa carico di sostenere le spese legali a nome di tutte le persone che considerano la salute e l’ambiente interessi sensibili degni della massima difesa. Chi vuole contribuire alle spese può farlo qui.


5 pensieri riguardo “La difesa della salute e dell’ambiente contro il Passante è una questione legale o politica?

  1. Ad oggi il Passante di Mezzo è una causa persa come la TAV. Dedicherei le energie ai problemi reali che abbiamo.

  2. io invece penso che la questione NON SIA ANCORA CONCLUSA, BISOGNA INSISTERE LOTTARE FINO ALL’ULTIMO GIORNO, C’E UNA MANIFESTAZIONE SABATO 22 OTTBRE E FRA LE TANTE COSE ALL’ORDINE DEL GIORNO c’e’ anche la questione del passante; se i cittadini di Bologna attivassero almeno per qualche ora i “neuroni che madre natura gli ha fornito” e partecipassero IN MASSA ALLA SUDDETTA MANIFESTAZIONE mostrando cosi’ la propria contrarietà’ a quest’opera anacronistica e pericolosa x la salute, darebbero finalmente un segnale di ESSERE VIVI E PENSANTI. invece temo aimhe’, il solito menefreghismo e qualunquismo, vuoi mettere un sabato sacrificato allo shopping o alle solite 4 vasche x il centro NON SIA MAI !!!

    1. Mi è capitato negli anni passati di partecipare a riunioni politiche in cui si presentavano ragioni condivisibile per sostenere il progetto del Passante. Una scelta civile.
      . A prescindere da vasche o shopping.

      1. volentieri a patto pero’ le tonnellate in piu’ di smog CO2, Biossido di azoto , polevi sottili ecc ecc te le respiri tutte tu…. che dici??? come scelta civile non male direi

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