Dei 209 miliardi destinati all’Italia, possiamo immaginare che 16 siano destinati alla regione e 3,6 a Bologna metropolitana. Ecco i sei pilastri da finanziare con iniziative strutturali di rilancio: Educazione e ricerca, Sanità pubblica, Formazione diffusa, Connessione e banda larga, Strategia di sviluppo territoriale, Iniziative per l’Ecogestione e la sostenibilità delle attività produttive e di servizio. La proposta? Iniziare un percorso di progettazione esecutiva democratica
di Maurizio Morini, Innovation manager e Ambassador MISE per la Trasformazione Digitale
Sappiamo che per l’economia e la società il 2021, anno del rilancio, sarà corroborato dai fondi per la nuova generazione (Next generation, o Recovery fund) nelle varie forme in cui sono stati presentati.
Sappiamo anche che all’Italia arriveranno durante il percorso 209 miliardi di euro per finanziare iniziative strutturali di rilancio. Sempre che i progetti siano validi e presentati in tempo…
Come Cantiere Bologna intendiamo dare il nostro contributo a indicare in quali ambiti le risorse destinate alla regione e alla città metropolitana andrebbero indirizzate.
Avendo il piacevole incarico di redigere questo articolo, sento l’esigenza di rifarmi a una visione strategica ad hoc. Utilizzo al riguardo i sei pilastri per il cambiamento strategico nazionale da me evidenziati a marzo 2020 (sotto esplicitati uno per uno), e li applico alla dimensione emiliano-romagnola.
Servono comunque alcuni dati di riferimento. Stiamo realizzando scenari evolutivi e quindi applichiamo la regola della ripartizione del tema come segue:
- L’Emilia-Romagna rappresenta all’incirca il 9,1% del Pil italiano e il 7,5% della popolazione del paese
- Possiamo quindi prevedere che almeno l’8% circa dell’ammontare del Recovery Fund arrivi in regione
- Approssimando per difetto possiamo prevedere che circa 16 miliardi siano destinati alla regione (e almeno 3,6 miliardi riguarderanno Bologna metropolitana).
Vediamo quindi la “lista delle possibilità” per ogni Pilastro Strategico, con l’articolazione a livello regionale (tutti gli interventi riguarderebbero anche Bologna Metropolitana).
Pilastro 1: Educazione e ricerca
A) Recupero di plessi industriali in disuso per realizzare centri educativi, di ricerca, con funzioni sia locali sia provinciali; tre per ogni provincia (30 in totale)
B) Costruzione di centri pubblici interprovinciali per l’innovazione performante a livello provinciale per le Piccole Imprese inferiori a cinque milioni di fatturato, che rappresentano oltre il 50% del nostro Pil (cinque centri)
C) Rilancio delle attività artistiche con centri di preparazione e diffusione della pratica artistica a vario livello (almeno un centro per provincia)
Pilastro 2: Sanità pubblica
A) Soluzioni finalizzate all’aumento del servizio ai clienti, revisione delle modalità delle prenotazioni
B) Centro di ricerca regionale per neolaureati in medicina e biologia per lo sviluppo di innovazioni nella prevenzione e cura delle malattie rare
C) Istituzione di pronto soccorso locali (Psl) quartierali o comunali (per sgravare il 50% dei pronto soccorso ospedalieri con i codici meno gravi) con gestione integrata dei servizi (in media ogni 10.000 abitanti – servono 254 Psl)
Pilastro 3: Formazione diffusa
A) Centri di formazione post diploma sui lavori tecnici anche grazie all’operato delle strutture generate al punto 1: A
B) Sviluppo delle attività preinserimento nel ciclo lavorativo relativamente ai nuovi Impieghi tecnologici e scientifici; creazione di centri per l’avvio di start up post diploma e/o laurea
C) Accordi di formazione continua per i lavoratori attivi con ruolo di coinvolgimento svolto dal sindacato: almeno 10 gg annui per lavoratore per l’aggiornamento costante
Pilastro 4: Connessione e banda larga
A) Digitalizzazione di tutte le attività pubbliche e incentivi alla digitalizzazione delle imprese (con impatto positivo anche sulla sostenibilità ambientale); Progetti di democrazia digitale – progetti di filiera per le Pmi sotto i 5 milioni di € per lo sviluppo della digitalizzazione
B) Banda larga disponibile ovunque, in ogni comune (anche quelli più piccoli) della regione
C) Blockchain per tutte le imprese nel contesto Agrifood: sostegno agli investimenti relativi da parte degli operatori di filiera
Pilastro 5: Strategia di sviluppo territoriale
A) Trasporti pubblici, in particolare scolastici e lavorativi, rafforzati e disponibili a tutte le ore sia su rotaia sia su gomma
B) Sistemazione territorio e interventi strutturali contro il dissesto idrogeologico sia in montagna sia in pianura
C) Rafforzamento delle infrastrutture regionali (fiere – di cui abbiamo trattato recentemente, aeroporti, porti, ferrovie) con un progetto integrato
Pilastro 6: Iniziative per l’Ecogestione e la sostenibilità delle attività produttive e di servizio
A) Riconversione industriale di tutte le imprese ad impatto ambientale superiore al 75% del livello consentito legalmente: sostegno agli investimenti, preparazione ad hoc
B) Agritech – sostegno alle iniziative di adeguamento tecnologico-informatico in ogni subsettore (agricoltura, zootecnia, pesca, aree boschive)
C) Sostegno agli Interventi provinciali di integrazione – esistono esempi già attivati: Km. Verde a Parma (progetti di relazione impresa-ambiente), Hub del Territorio (in Romagna)
Una prima stima dell’investimento relativo al totale di queste 18 macro-operazioni strategiche a livello regionale somma 10 miliardi e può generare approssimativamente almeno 50.000 nuovi posti di lavoro. Certo è un programma modificabile, completabile, ma comunque un punto dal quale partire.
Rimangono poi a disposizione ulteriori 6 miliardi. Che fare? Intanto auspichiamo che i fondi residui siano distribuiti a livello locale proporzionalmente a abitanti/territori di ogni territorio provinciale. E poi suggeriamo nuove metodologie progettuali, alla faccia dei comitati di 300 tecnici esterni che tanta discussione hanno suscitato.
La proposta?
Avviamo un percorso di progettazione esecutiva democratica sulla base di linee guida nazionali articolate in temi vari per le imprese, per le persone, per le organizzazioni locali e le amministrazioni pubbliche.
I Progetti possono essere elaborati con vari contest specifici. applicando logiche evolute di Pensiero strategico (design thinking) e con ampio coinvolgimento di cittadini, in maniera parallela e in tempi limitati (6-10 settimane).
Anche questa è innovazione, grazie soprattutto alla Trasformazione digitale. Con la soddisfazione delle persone e con buona pace di chi continua a litigare per una presunta attribuzione del diritto a decidere del nostro futuro solo per assecondare logiche di potere individuale.
3 pensieri riguardo “Aree strategiche e idee prioritarie per l’utilizzo del Recovery Fund in Emilia-Romagna”