Un Contratto cittadino per il Clima

I progetti finanziati dal Pnrr e inquadrati nella missione europea delle cento città a impatto climatico zero entro il 2030 stanno già partendo, ma per raggiungere l’obiettivo bisogna coinvolgere tutta la società cittadina. Per questo stiamo costruendo una partnership forte per arrivare alla sottoscrizione condivisa del Climate City contract con Università, aziende pubbliche e private, gestori di servizi energetici. Per attrarre investimenti e innovazione sulla città, mettere a disposizione di tutti soluzioni efficienti per la transizione verso le rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi degli edifici privati e anche accelerare il cambio di molecola da gas a idrogeno/biogas

di Anna Lisa Boni, assessora comunale alla transizione ecologica, patto per il clima e candidatura “Città carbon neutral”


Ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti sono obiettivi che per essere concreti ci impongono di lavorare su tutti gli ambiti e in tutti i contesti, stimolando un cambiamento nei comportamenti, modificando le regole, intervenendo sulle norme e gli strumenti locali di pianificazione, prevedendo investimenti importanti e costruendo relazioni forti all’interno della società civile, le associazioni di categoria, il mondo produttivo e gli operatori economici.

Il Comune di Bologna ha raccolto da tempo la sfida della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici e a oggi le emissioni locali di CO2 si sono ridotte di oltre il 22% rispetto al 2005.

Sicuramente fra le misure chiave già realizzate e in corso di realizzazione a livello comunale troviamo per esempio una regolamentazione per gli edifici esistenti e per i nuovi edifici e distretti, che prevede requisiti più sfidanti per la riqualificazione energetica degli edifici rispetto a quelli regionali/nazionali e, nei casi di nuova costruzione o demolizione e ricostruzione, che gli edifici e i loro impianti siano classificati come Zeb (Zero Energy Building – edifici a zero emissioni). Ma anche l’elettrificazione del trasporto pubblico locale e il rafforzamento della mobilità sostenibile e il risparmio energetico degli edifici pubblici.

Ora, con la selezione di Bologna tra le 100 città che partecipano alla Cities Mission delle città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030, la città si propone di accelerare ulteriormente e consapevolmente il percorso verso la neutralità climatica attraverso misure come l’accelerazione della riqualificazione energetica soprattutto degli edifici pubblici, Erp e scuole, installando impianti di produzione locale di energia da fonti rinnovabili. Ma anche le misure seguenti:

  • Elettrificazione e decarbonizzazione del Trasporto Pubblico Locale, con larealizzazione di nuove linee del tram. Sono già state finanziate la prima linea, Linea Rossa, e il tratto nord della seconda, Linea Verde: per la Linea Rossa si è conclusa la gara per l’affidamento dell’appalto per la realizzazione dei lavori; della Linea Verde è in corso la progettazione. Sono previste anche nuove filovie, già finanziate e attualmente in corso di progettazione, oltre alla realizzazione di infrastrutture per la ricarica dei bus elettrici ai capolinea e presso i depositi.
  • Una Illuminazione pubblica a LED, adattativa e con fornitura di energia a zero emissioni.
  • Nel Passante di nuova generazione abbiamo affiancato all’infrastruttura grigia anche una infrastruttura verde e una energetica (chiedendo pannelli fotovoltaici per 2,3 Mwp sull’infrastruttura viaria stessa e altri – fino a 50 Mwp – su edifici e parcheggi pubblici dell’area metropolitana).
  • Sviluppo di distretti a emissioni zero o a energia positiva, in particolare nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana.
  • In corso di approvazione un Impianto “Power to Gascon Hera presso il depuratore di Bologna: trasformazione di energia elettrica da rinnovabili in gas verde.
  • Politica volta all’incremento della raccolta differenziata e del recupero di calore da termovalorizzatore, con estensione del teleriscaldamento e conseguente esteso spegnimento di caldaie a gas.
  • Incremento della fitomassa verde urbana, rinverdimento degli edifici, adozione di soluzioni tecniche per il recupero di prestazioni di naturalità, anche al fine di ridurre la domanda energetica della città.

Stiamo quindi costruendo una partnership forte per arrivare alla sottoscrizione condivisa del City contract” con Università, aziende, gestori di servizi energetici, per attrarre investimenti e innovazione sulla città, mettere a disposizione di tutti soluzioni efficienti per la transizione verso le rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi degli edifici privati e anche accelerare il cambio di molecola da gas a idrogeno/biogas.

Sul ‘bonus’ in particolare, è evidente che questa trasformazione sistemica, al centro degli obiettivi del Comune di Bologna, ha un costo, e per questo sono importanti le molteplici opportunità di sostegno economico che si articolano in detrazioni fiscali, tariffe incentivanti, contributi e anche piani nazionali di finanziamento come il Pnrr, il Pon metro, bandi ministeriali ecc.

L’esperienza di questi anni ci conferma l’importanza di queste varie forme di sostegno economico, ma anche la necessità di una maggiore regolazione e di interventi volti a contenere le frodi e le distorsioni, a partire dall’aumento straordinario dei prezzi. Il sostegno economico pubblico è necessario, giustificato e va confermato, cercando di migliorare le diverse formule sulla base delle esperienze fatte.

Alcuni interventi in particolare, come la diffusione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, costituiscono oggi un obiettivo di interesse nazionale di primo piano, che ha portato anche a provvedimenti normativi eccezionali da parte del governo. Un tema di confronto, in certi casi, è sicuramente quello della proporzionalità del sostegno economico pubblico, che dovrebbe considerare sia i benefici collettivi che generano gli interventi, sia quelli dei singoli in termini di riduzione dei costi energetici, muovendo quindi capitali privati. Il sostegno pubblico potrebbe quindi essere rimodulato per raggiungere da un lato una platea più ampia e dall’altro per premiare maggiormente gli interventi più virtuosi e performanti in termini di riduzione delle emissioni, autonomia energetica e produzione da fonti rinnovabili, soprattutto in una prospettiva di maggiore equità sociale e contrasto alla povertà energetica.


5 pensieri riguardo “Un Contratto cittadino per il Clima

  1. Analisi attenta e ottime prospettive di un territorio virtuoso. In questo periodo c’è bisogno di speranze, per poter guardare al futuro, per una coprogettazione e coprogrammazione che coinvolga il territorio, il mondo del Terzo settore e la società civile

  2. La sfida è assai impegnativa ma è commisurata alla gravità della situazione. La potremo vincere solo con il contributo di tutti, istituzioni pubbliche e società civile.

    1. SICURAMANTE L’ASSESSORA DIMOSTRA DI ESSERE DOTATA DI UNA BUONA DIALETTICA e anche di tanta fantasia, specialmente quando asserisce:
      “Nel Passante di nuova generazione abbiamo affiancato all’infrastruttura grigia anche una infrastruttura verde e una energetica (chiedendo pannelli fotovoltaici per 2,3 Mwp sull’infrastruttura viaria stessa e altri – fino a 50 Mwp – su edifici e parcheggi pubblici dell’area metropolitana).
      l’infrastruttura grigia rimane ed anzi con l’aggiunta di 8 corsie diventa nera che piu’ nera non si puo’
      al traffico attuale si vanno ad aggiungere milioni di auto e camion all’anno con l’inevitabile produzione e riversamento nell’aria cittadina di centinaia di mc3 all’anno tra co2 azoto polveri sottili e particolato. (c’e tutta una letteratura disponibile x chi volesse approfondire il tema e dilettarsi coi numeri reali che ESPERTI INDIPENDENTI HANNO GIA’ PROFIQUAMENTE SNOCCIOLATO IN TANTE PUBBLICAZIONI.)
      L’INFRASTRUTTURA VERDE SOPRA CITATA IO PROPRIO NON LA VEDO (forse diventera’ piu’ evidente magari usando asfalto verde intenso al posto del solito grigio onnipresente per dipingere le corsie di marcia di autostrada e passante.
      Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici siamo in attesa da anni di vederli sui tetti delle case ed EDIFICI PUBBLICI DELLA NS CITTA, FINORA INVANO, DOVREBBERO ESSERE resi obbligatori per gli edifici di nuova costruzione e per quelli restaurati coi VARI BONUS FACCIATE E BONUS 110%, MA RIPETO FINORA L’ATTESA E’ STATA VANA.
      ECCO DOPO QUESTE MISURE (forse) Bologna potrebbe fregiarsi del titolo di “Città carbon neutral” NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, senza queste, siamo solo e sempre a livello di racconti E DI AUSPICI , tutti da verificare in un prossimo futuro, SECONDO ME SEMPRE MOLTO DI LA DA VENIRE.
      ringraziando per la vs. attenzione, nel caso decidete di pubblicare questa mia, dissonate dal “verbo in voga oggigiorno” invio i miei saluti.
      Andrea Carloni

Rispondi