Dopo le ultime elezioni, nel campo progressista si prospetta un percorso di purificazione e ridefinizione dell’identità. In attesa che questo si compia, schiacciata tra neoborbonici e liberali, la sinistra non dimentichi di coltivare il proprio giardino di casa. L’Ulivo ha la Xylella, ma a Bologna sembra abbiano trovato l’antidoto
di Pier Francesco Di Biase, caporedattore cB
Se individuare Bologna come l’Eden della sinistra italiana è esercizio facile, ben più arduo era prevedere il posizionamento finale della sua coalizione alle passate elezioni, che in camera caritatis avevo ipotizzato quarta dietro a FdI, 5Stelle e Calenda. Felice di essermi sbagliato – pur nel risultato deludente – non posso far altro che riconoscere quanto il vantaggio di essere pessimista stia proprio nel fatto che, qualunque cosa accada, sarà sempre meglio di come l’avevi immaginata.
Passando dal personale al politico devo ammettere di non riscontrare, nella tornata elettorale appena conclusa, particolari elementi di rammarico. Ad Azione e Italia Viva infatti si può solo dire grazie, perché nella conta identitaria che sono state queste elezioni 2022 la loro corsa ha permesso di mettere in chiaro, una volta per tutte, la vera natura del loro elettorato di riferimento: tendenzialmente benestante, convintamente liberista, perfettamente integrato nel sistema vigente. Non gliene faccio certo una colpa, poiché in democrazia vale il principio di rappresentanza. Ma francamente, un leader di cui Confindustria Veneto arriva a dire «è uno di noi» it’s not my cup of tea…
Ci sono poi i 5Stelle di Conte. Un partito neoborbonico di lotta e di governo, come testimoniano le recenti aperture a Bonaccini della consigliera regionale Silvia Piccinini, puntualmente smentite dal nazionale che è invece impegnato nell’ennesima operazione di make up, questa volta in versione «democratica e progressista». Con loro, così come con Calenda, la sinistra dovrà tornare a parlare, se vuole vincere. È questione di numeri.
Infine la coalizione di sinistra, che in termini percentuali si mantiene sostanzialmente intorno a quel 25-30% che compete storicamente al Pci e che vede in questa città, come sempre, l’eccezione che conferma la regola. Una coalizione che ha visto Soumahoro sconfitto a Modena e Casini vincente a Bologna, dato che secondo Mattia Santori dovrebbe far riflettere. E io, che Aboubakar lo vorrei responsabile del Lavoro nella segreteria del Pd, qualche riflessione la faccio insieme a Pier Giorgio Ardeni, che a Repubblica ha espresso rammarico per la mancata elezione del sindacalista. Tremila voti mancavano a Soumahoro per essere eletto e tremila voti ha avuto in quel collegio Unione Popolare. Ti sembra normale, Pier Giorgio, sprecare le tue ottime idee per un contenitore talmente autoreferenziale da non essere nemmeno in grado, in piena campagna elettorale, di garantirti un pubblico superiore alle venti persone in Piazza Santo Stefano, causa concomitante manifestazione dei tuoi alleati di Potere al Popolo in zona Pilastro? Per me, che quella sera ho avuto l’onore di farti le domande e ascoltare le tue risposte, non lo è affatto.
Quanto al Pd, non sono in grado di aggiungere granché al largo dibattito in corso su cosa dovrebbe o non dovrebbe essere per migliorare la sua condizione, poiché da quando è nato e a ogni sconfitta le soluzioni proposte sono sempre le stesse, arrivino dall’interno o dall’esterno del partito: forse basterebbe ricordarsi, accodandosi a Balzanelli e Bin, che «non è tanto chi sei, quanto quello che fai, che ti qualifica». A livello personale e molto grossolanamente, posso solo dire che il mio ideale sarebbe un partito che ha la struttura organizzativa e le competenze amministrative dei dem e i candidati di Coalizione Civica. Se poi fosse davvero il partito delle Ztl, nel senso del partito che le Ztl le amplia per favorire mobilità ciclopedonale e trasporto pubblico, come si dice da queste parti “avrei raggiunto il socialismo”. Quanto agli aspetti più pratici, il circolo del Pd sotto casa si riunirà il prossimo 6 ottobre per analizzare la sconfitta e io penso proprio che andrò. Se Mattia vuol venire con me, sarei felice di ascoltarlo.
Poiché la sinistra esiste in natura, nonostante l’apparente rigor mortis non ho motivo di dubitare che, superata questa fase catartica, verrà fuori qualcosa di interessante. A giudicare da quanto sento e leggo, però, siamo appena all’inizio del percorso terapeutico.
In attesa che questo si compia, schiacciata tra neoborbonici e liberali, da ultranazionalista emiliano mi auguro che la sinistra non dimentichi di coltivare il proprio Paradiso. L’Ulivo ha la Xylella, ma a Bologna sembra abbiano trovato l’antidoto.
Sono stati versati fiumi di inchiostro (come si diceva un tempo) per analizzare la disfatta elettorale del pd.
Analisi dotte, raffinate con esegesi basate su equilibri instabili di possibili aggregazioni elettorali quasi non esistessero gli elettori in carne ed ossa. A mio modesto parere la spiegazione e’ semplice (per qualuno sicuramente semplicistica): avere quasi ossessivamente insistito su temi avvertiti da una minoranza di cittadini.
Ius soli, decreto Zan, per alcune settimane droghe c.d. leggere liberalizzate e sul piano piu’ politico allineamento acritico alle tecnocrazie dell’unione europea. A tacere l’avere completamente ignorato i numeri preoccupanti dell’immigrazione illegale dell’anno in corso. Infine la demonizzazione antistorica dell’avversario visto come nemico da guardare con “occhi di tigre” quasi che i voti al cdx provenissero tutti da persone rozze e analfabete piu’ o meno di ritorno.
Credo che in molti hanno semplicemente votato “contro il pd” ed il suo modo di valutare gli altri troppe volte saccente e spocchioso.
caro Pier, grazie per l’analisi e l’invito. Bello quando alle analisi seguono gli inviti. Ci sarò molto volentieri.
Ma la possibilità di partecipare c’è per tutti ? Anche non iscritti ?
Perchè non cogliere l’occasione di invitare anche i semplici elettori ? In tutti i circoli ?
Ciao Andrea!
Questa è la mail inviata per la convocazione dell’assemblea.
“Carissime e Carissimi,
Prima di tutto un ringraziamento enorme e sentito per l’impegno messo in questa campagna elettorale difficile e i cui risultati dovranno portarci ad aprire una riflessione profonda sul nostro Partito, riflessione che come Circolo chiediamo, in verità, da tempo.
Vi propongo, quindi, di incontrarci per confrontarci in modo libero e aperto sui risultati di queste elezioni e soprattutto sulle priorità che dovranno vederci impegnate e impegnati nei prossimi mesi.
La riunione sarà aperta ai membri del Direttivo del Circolo, ma anche a tutte le iscritte, iscritti e simpatizzanti senza tessera. Come sempre crediamo che solo da un confronto ampio e allargato possano nascere proposte e stimoli incisivi e realmente coinvolgenti.
Per chi vorrà e potrà ci vediamo giovedì 6 ottobre alle ore 18.00 al nostro circolo (via del Pratello, 90).
Un caro saluto e a presto,
Mery De Martino
Segretaria Circolo PD Pratello”
Grazie e mi congratulo della iniziative. Abito in quartiere Savena e non avevo capito che il circolo fosse quello del Pratello: comunque bravi così e spero che medesima cosa ci sia in tutti i circoli (già che ci sono mando una email alla segreteria…). Grazie