Bologna30. L’antidoto contro le destre è mantenere gli impegni presi

Il provvedimento sulla mobilità appena approvato è un passaggio importante di un mosaico che la nostra Amministrazione sta mettendo insieme e che riflette la visione di città a cui stiamo lavorando: vogliamo lasciare ai bolognesi una città più sicura, più vivibile e più pulita, in grado di proiettarsi adeguatamente verso le sfide future della sostenibilità, aumentando la qualità di vita per tutti e preservando il valore dello spazio pubblico

di Valentina Orioli, assessora alla mobilità del Comune di Bologna


Avevo letto con interesse l’articolo del direttore Giampiero Moscato del 6 luglio scorso (qui) trovandolo particolarmente stimolante perché offre la possibilità di chiarire meglio alcuni passaggi. La successiva pubblicazione dell’articolo di Luca Valdiserri (qui), che ringrazio per le parole di supporto al progetto della Città30, mi spinge oggi a condividere alcune riflessioni con i lettori di Cantiere Bologna.

La scelta di fare di Bologna una Città30 è mossa, innanzitutto, dalla volontà di fermare le morti sulle nostre strade salvando vite umane, soprattutto di giovani che, come ci dicono le statistiche, perdono la vita in primo luogo a causa degli incidenti. Se riuscissimo a evitare anche un solo caso di morte prematura di un giovane causata da collisione stradale, per noi sarebbe già una vittoria che vale tutto il lavoro che stiamo facendo. Non dobbiamo dimenticare che il limite a 50km/h corrisponde, in caso di impatto tra un’auto e una persona, a una caduta dal terzo piano: la velocità, dunque, aumenta non solo la probabilità, ma anche la gravità degli incidenti. Quindi una velocità ridotta, in caso di collisione, riduce le possibili lesioni gravi o fatali.

L’analisi costi-benefici della misura è, certamente, in positivo per la salvaguardia della vita delle persone, ma porta con sé anche benefici per la salute di tutti, grazie alla possibilità di liberare spazio pubblico per la mobilità attiva, il verde e la socializzazione, e ai vantaggi ambientali di una guida più fluida.
Come Amministrazione che si pone il problema del bene pubblico, abbiamo visto questa opportunità adesso e l’abbiamo colta adesso, quando ci si è presentata. Può sembrare una mossa ambiziosa, ma il percorso che ha portato alla Città30 parte da lontano, articolandosi attraverso una serie di atti amministrativi che, dal 1989 a oggi, hanno già reso un terzo di Bologna zona 30km/h. In quelle aree c’è stato un miglioramento della qualità della vita oltre che un incremento della sicurezza stradale.

La Città30 non è dunque un corpo estraneo, è un Piano che “tiene insieme” vari progetti come le nuove linee del tram, l’estensione delle ciclabili, gli interventi diffusi di manutenzione e messa in sicurezza delle strade che abbiamo effettuato e quelli che abbiamo in programma nel futuro, le nuove piazze scolastiche e il lavoro sul verde urbano che stiamo sviluppando grazie al progetto “Impronta Verde”.

La Città30 è un piano complesso che ha bisogno di condivisione e per questo il Comune ha messo in campo un percorso di 6 mesi per accompagnare la sua realizzazione completa, ascoltando le osservazioni e rimodulando in positivo il provvedimento dove ce ne fosse reale bisogno. I confini della Città30 saranno tracciati definitivamente a fine anno.

Come tutte le scelte che facciamo, anche quella della Città30 è basata su dati, studi ed esperienze reali: nel resto d’Europa sono tante le città che hanno adottato la stessa politica con ottimi risultati, nonostante il naturale scetticismo iniziale di alcuni cittadini che, di fronte ai cambiamenti, possono reagire con apprensione o aperta ostilità.

La Città30 è un passaggio importante di un mosaico che la nostra Amministrazione sta mettendo insieme e che riflette la visione di città a cui stiamo lavorando: vogliamo lasciare ai bolognesi una città più sicura, più vivibile e più pulita, in grado di proiettarsi adeguatamente verso le sfide future della sostenibilità, aumentando la qualità di vita per tutti e preservando il valore dello spazio pubblico.

Se un’Amministrazione come la nostra applicasse dei provvedimenti solo sulla base del ritorno elettorale tradirebbe i cittadini rispetto alle premesse su cui abbiamo chiesto la fiducia agli elettori che ci hanno votato. È questo il miglior antidoto contro le destre.


3 pensieri riguardo “Bologna30. L’antidoto contro le destre è mantenere gli impegni presi

  1. Rispetto il parere dell’assessore, e condivido gli obiettivi di ridurre le morti da incidenti stradali (la cui causa è molto spesso distrazione, cellulare, abuso di sostanze ecc. – ma la velocità è un elemento sicuramente), ma nei suoi panni non mi trincererei dietro il concetto “applichiamo il programma”. Non date per scontato che chi ha votato questo Sindaco e quindi la giunta che ne è scaturita, approvi al 100% tutte le decine di punti del programma elettorale. Alla fine si fa una scelta uno o l’altro (e sono contento abbia vinto Lepore), quindi basarsi sul puro risultato e non sul consenso politicamente fareste un grave errore. E solo il 50% dei cittadini ha votato fra l’altro. Certe scelte divisive (perchè questa lo è), vanno ponderate, fatte con misura e raccogliendo/costruendo consenso. Più che fare il provvedimento e “poi discutiamo/vediamo”, non conveniva fare l’opposto ? Oppure passare dal fare rispettare i 50 ? Oppure estendere i 30 con molta più gradualità ?

    Per quanto riguarda “gli studi” che stanno dietro al provvedimento, non sono matematicamente attendibili. Sono stime basate su variabili piuttosto fantasiose, una per tutte: lo spostamento medio in auto è di 3 km… (?) E’ stato costruito un modello contabile (lineare) e non un modello di simulazione dinamico (dove gli elementi interagiscono fra loro), molto più complesso ammetto, ma a Bologna abbiamo a disposizione il più potente centro di calcolo d’Europa…
    Ho letto questo articolo a riguardo https://giuseppeparuolo.it/2023/07/10/le-mie-perplessita-su-bologna-30/

  2. Non è contestabile la correlazione alta velocità rischio di incidente grave. Stupisce l’insufficienza dei controlli dell’amministrazione comunale al rispetto del limite dei 50 km orari . Ciò avrebbe probabilmente già inciso favorevolmente alla riduzione della sinistrosita stradale e avrebbe reso più credibile la volontà/ efficacia del rispetto del futuro lime dei 30 /ora

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